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Posts Tagged ‘Giordano Bruno’

Giordano Bruno La falena dello spirito

26 Febbraio 2016 Nessun commento

 

PlitviceQuesto è il capitolo finale de La falena dello Spirito di Anacleto Verrecchia.

Il filosofo

Veri saggi sono quelli che vedono con lo stesso occhio un brahmano 
coronato di sapienza e di umiltà 
Una mucca, un elefante, un cane.
 Io sono identico a tutti gli esseri.
 Bhagavad Gita v, 18 e IX, 29

L’esplosiva attività di Bruno non durò che un decennio. Poi, quando egli aveva appena quarantaquattro anni, la Chiesa gli spezzò brutalmente la penna e la vita. Pur in così breve tempo, scrisse moltissimo. Se si contano tutti i suoi scritti, compresi quelli che non ci sono pervenuti, abbiamo una cinquantina di titoli. Ci sarebbe da rimanere sbalorditi, se non conoscessimo la sua potenza intellettuale. Già solo l’avergli fisicamente impedito di continuare a scrivere, quando egli era nel pieno delle forze e poteva dare il meglio di se, costituisce un delitto che la cultura non potrà mai perdonare alla Chiesa cattolica.
I suoi libri non sono proprio di facile lettura, sia per gli argomenti che trattano, sia per la prosa rupestre in cui sono scritti. Conviene ripeterlo: perseguitato e sempre alle prese con i bisogni primari della vita, il filosofo doveva fare come la marmotta, che con un occhio guarda l’erba da brucare e con l’altro i pericoli che la circondano. Per dirla con un proverbio piemontese, doveva allo stesso tempo cantare e portare la croce. In tali condizioni, è facile a capirsi, egli era costretto a scrivere di getto e senza badare troppo alla forma. Non ebbe mai né il tempo né la tranquillità per rivedere e limare la pagina scritta. Così si spiegano certe asperità e certe prolissità. Bisogna anche dire, però, che egli era tanto moderno nelle intuizioni scientifiche e filosofiche quanto antiquato nella scrittura. Qui mi riferisco beninteso, solo agli scritti italiani, che costituiscono meno di un terzo della sua produzione letteraria. Eppure le sue opere più importanti, come alcuni dei dialoghi italiani scritti a Londra e i poemi latini pubblicati a Francoforte sono, almeno in parte, dei capolavori anche dal punto di vista stilistico e contengono passi di grande bellezza.

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Un viaggio nella foresta

Foto | Janet Miderska

A Forest Journey di John Perlin è un libro da leggere (come Il suolo un patrimonio da salvare e Avanti c’è posto), non solo perché spiega il ruolo fondamentale del legno nello sviluppo umano, ma anche perché svela quel processo dialettico tra lo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e l’istinto dell’homo sapiens al controllo dello spazio.

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Al proprio spirito

31 Dicembre 2008 Nessun commento

After first shower..

Monte, per quanto la terra ti imprigioni tenendoti fisso sulle tue profonde radici, ugualmente sai protendere la tua vetta fino agli astri.

Mente, dal culmine delle cose un’altra mente a te affine ti chiama ad essere discrimine tra Giove e i Mani.

Non abbassarti a perdere qui la tua dignità, non macchiarti con le acque del nero Acheronte che ti imprigiona,

ma la tua natura ti spinga a cercare luoghi più alti: al tocco di Dio, infatti, diventerai fuoco ardente.

Giordano Bruno, De la Causa principio et uno.

[Dialoghi Filosofici Italiani, Meridiani, pag 1038]

Foto | Vikas Dutt

Aggiornamento

Grazie Presidente Napolitano per aver detto che “serve mettere in campo la migliore innovazione tecnologica in energia ed ambiente per contrastare la recessione”.

L’anno prossimo – dopo un intero anno di recessione – forse, parlerai di parsimonia, consumismo e del consumare meno, magari citando Berlinguer pensando a Georgescu Roegen.

AUGURI E PACE!

Al proprio spirito

4 Febbraio 2007 Nessun commento

danebbiaaluce1.jpg
Foto da Fotocommunity.

Mons, licet innixum tellus radicibus altis
te capiat, tendi vertice in astra vales;
mens, cognata vocat summo de culmine rerum,
discrimen quo sis manibus atque Iovi.
Ne perdas hic iura tui, fundoque recumbens
impetitus tingas nigris Archerontis aquas:
at mage sublimeis tentes natura recessus,
nam, tangente Deo, fervidus ignis eris.

Monte, per quanto la terra ti imprigioni
tenendoti fisso sulle tue profonde radici,
ugualmente sai protendere la tua tua vetta fino agli astri.
Mente, dal culmine delle cose un’altra mente a te affine ti chiama
ad essere discrimine tra Giove e i Mani.
Non abbassarti fino a perdere la tua dignità,
non macchiarti con le acque del nero Acheronte che ti imprigiona,
ma la tua natura ti spinga a cercare luoghi più alti:
al tocco di Dio, infatti, diventerai fuoco ardente.

Giordano Bruno Eroici furori, 1585, pp. 811-2.

Aggiornamento: L’opera completa di Giordano Bruno.

Dio secondo Bruno

15 Ottobre 2006 1 commento

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Non conosco definizione più trascinante del Divino:

 

Se non ti fai simile a Dio, non potrai capire Dio;
perché il simile non è intellegibile se non al simile.

Innalzati a una grandezza al di là di ogni misura, con un balzo liberati dal tuo corpo;
sollevati al di sopra di ogni tempo, fatti Eternità: allora capirai Dio.

Convinciti che niente ti è impossibile, pensati immortale e in grado di comprendere tutto,
tutte le arti, tutte le scienze, la natura di ogni essere vivente.

Sali più in alto della più alta altezza; discendi più in basso della più abissale profondità.

Richiama in te tutte le sensazioni di ciò che è creato,
del fuoco e dell’acqua, dell’umido e del secco,
immaginando di essere dovunque,
sulla terra, nel mare, in cielo; di non essere ancora nato,
poi di trovarti nel grembo materno,
di essere quindi adolescente, vecchio, morto, al di là della morte.

Se riesci ad abbracciare nel tuo pensiero tutte le cose insieme,
tempi, spazi, sostanze, qualità, quantità,
potrai comprendere Dio.

Giordano Bruno – De Umbris idearum, 1570 ca.

DSC_2727

…e il mio spirito vola più alto e scende più in basso…
….e si mischia si sporca e scalda…
…si commuove del santo verme che crea la terra dalla cacca altrui
….e la sua cacca è nostra vita….
Ci vede Dio…
in Tutte le cose.

Natura e anima,

senza nessun no…

Amore