Un post con tante immagini, per rispondere a LA domanda: quanto dipendiamo dal petrolio?
Dipende dalla correlazione tra ricchezza prodotta e consumi di petrolio.
Di seguito, i grafici con la correlazione tra la variazione del PIL reale (di anno in anno, “Y-o-Y”) e la variazione dei consumi di petrolio in tonnellate. I dati sono tratti, rispettivamente, da ONU e BP.
Gli USA
L’Italia
Il mondo
La Francia
La Germania
La Spagna
Il Regno Unito
mentre l’India
il Brasile
![Brazil_L](https://www.locchiodiromolo.it/blog/wp-content/uploads/2011/02/Brazil_L-300x186.jpg)
ed, infine, la Cina
![China_L](https://www.locchiodiromolo.it/blog/wp-content/uploads/2011/02/China_L-300x186.jpg)
Global growth of primary energy consumption has corresponded fairly closely to the expansion of the world’s economic product: During the twentieth century a roughly 17-fold expansion of annual commercial energy use (from about 22 to approximately 380 EJ) produced a 16-fold increase of annual economic output, from about $2 to $32 trillion in constant 1990 dollars (Maddison, 1995; World Bank, 2001). Vaclav Smil, Energy Transitions.
Si può formulare la regola che quanto più l’esercizio del potere è antico, tanto più apparirà benevolo, mentre quanto più recente ne è l’assunzione, tanto più apparirà innaturale e perfino pericoloso. John Kenneth Galbraith
Ora che aspettiamo le dimissioni di B. dopo quelle dello zio di Ruby e dell’altro ladrone Ben-Ali, vi propongo un grafico, che non invita a festeggiare. Lo so.
Il grafico è tratto da Oil futures: A comparison of global supply forecasts
riassume le principali previsioni relative alla produzione mondiale di petrolio al 2030.
E’ importante notare che (solo) 5 su 13 prevedono un picco prima del 2030.
Tutti gli altri ritengono che i nuovi giacimenti da sviluppare (off-shore, ultra profondi, sabbie bituminose) più che compenseranno il calo di quelli già sulla via del tramonto. E sono tanti e grossi.
Le 13 previsioni
![Oil Production forecasts](https://www.locchiodiromolo.it/blog/wp-content/uploads/2011/02/Oil-Production-forecasts-300x202.jpg)
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![Vista_del_Sud](https://www.locchiodiromolo.it/blog/wp-content/uploads/2011/02/Vista_del_Sud-300x166.jpg)
Il movimento di protesta che sta cacciando Mubarack ed ha già esiliato Ben Ali rappresenta la sconfitta di una triplice prospettiva: il radicalismo islamico, le economie dei paesi OCSE e le aristocrazie militari dei paesi islamici. Ognuna funzionale agli altri due. Ovviamente le proteste sono rivolte in primo luogo contro il presidente ed il suo sistema di potere. Egitto e Tunisia, sono infatti stati di polizia, che hanno sistematicamente imprigionato, torturato ed ucciso da 30 anni. Ma vediamo perché la rivoluzione dei gelsomini e l’intifada egiziana rappresentano una sconfitta per Al Qaeda, per la strategia economica dei paesi ricchi ed per l’apparato militare-nazionalista (onnipresente nel terzo mondo, ma particolarmente repressivo nei paesi islamici).
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