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Posts Tagged ‘Rifkin’

Il masterplan per Roma di Jeremy Rifkin parte 2

6 Giugno 2010 1 commento

Foto| rosu s Mircea

Ho letto il Masterplan per Roma di Jeremy Rifkin Rifkin_MasterPlan_definitivo (pdf 140 pag.), realizzato con i contributi della sua fondazione, dell’Hydrogen University, dal Coordinatore energetico per Roma ed altri esperti: una delusione.

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Il masterplan per Roma di Jeremy Rifkin

Roma a idrogeno?

Finalmente è disponibile il Masterplan per Roma firmato Jeremy Rifkin, A third industrial revolution Master Plan to Transition Rome into World’s First Post-Carbon Biosphere City (pag. 140). Lavoro dal titolo complesso e intrigante, così come la genesi e i suoi scopi.

Il Masterplan, voluto dal Sindaco Alemanno, è stato presentato in occasione dell’incontro Idrogeno tra bugie e verità, dove ho visto confermati alcuni miei dubbi sull’autore, già espressi qui e qui.

In generale trovo sbagliato concentrarsi sull’energia dei palazzi invece che sui carburanti, le auto e la mobilità.…ma devo leggere il Piano.
Intanto, eccovi una sintesi degli interventi a

Idrogeno tra bugie e verità

a dopo

Perche non credo alla terza rivoluzione industriale di Rifkin

10 Giugno 2008 Nessun commento

Ravlundaheden

Foto: Lili Hawsack

Jeremy Rifkin ha una splendida capacità di comunicare immagini positive del futuro energetico.

Dopo alcuni lustri passati a seguire gli sviluppi dell’idrogeno e delle celle a combustibile, penso di poter criticare alcuni argomenti della posizione di Rifkin da un punto di vista a favore dell’idrogeno (al contrario, ad esempio di ASPO), ma con un occhio sullo stato presente delle tecnologie per produrlo ed usarlo (nelle celle a combustibile).

Rifkin è citato da Paroleverdi per motivare il no ai progetti nucleari. Non sono pronucleare, ma non posso pensare che, circondati come siamo da centrali, si possa continuare a nascondere la testa sotto terra, per continuare a vendere turbine a gas come bruscolini (oltre a costruire mega centrali a carbone, come a Civitavecchia). Il nucleare può costituire una strategia per assicurare una produzione di base, continua, necessaria a compensare l’intermittenza della (crescente) produzione rinnovabile. Per muovere, treni e tram, ed alimentare l’industria, ad esempio.
Sono per la generazione distribuita e credo che l’uso dell’elettricità nelle batterie ioni-litio di ultima generazione possa essere una delle soluzioni, ma la produzione di idrogeno rappresenta uno stadio diverso del futuro energetico.

Le fuel cell a idrogeno possono muovere autobus articolati, aerei, sottomarini, trattori e treni, le batterie no: leggi l’intervista al CEO di Honda Takeo Fukui al WSJ: Le batterie vanno bene per la auto da golf.

Le fuel cell producono calore per le abitazioni ed elettricità distribuita, in rete, le batterie accumulano (non troppo efficacemente) l’elettricità rinnovabile prodotta, in sistemi isolati.

La produzione di idrogeno può avvenire con gas naturale nel processo di reforming ad un costo competitivo, sia in €/kWh (elettricità) che €/km percorso (come carburante); vedi Idro-fatti. 6 falsi miti sull’idrogeno e la suite.

Al contrario, l’occhio presbite di Rifkin vede meglio il futuro lontano, pensando ora di produrre idrogeno da pannelli solari, con elettrolizzatori, compressori, serbatoi e fuel cell onnipresenti. Costa troppo! Ne avevo parlato qui.

Aggiornamento

Il video di Rifkin da BeppeGrillo.

H2 News 16 maggio

16 Maggio 2007 Nessun commento

Visto che basta un’apparizione di Rifkin, già criticato qui, per far coalizzare la blogosfera (1, 2, 3) italiana CONTRO l’idrogeno, iniziamo una rassegna stampa “dedicata”.

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Idrogeno – Una critica a Rifkin ed una riflessione su Bossel

11 Ottobre 2006 1 commento

Atomo Idrogeno

Questo post tenta di chiarire alcuni aspetti relativi alla tanto discussa economia all’idrogeno e della diversificazione delle fonti energetiche, partendo da alcune affermazioni del noto “guru” americano Jeremy Rifkin.

In un’intervista (Il Sole 24Ore, 20 luglio 2006) Rifkin dichiara: “La produzione di idrogeno attraverso fonti non rinnovabili non risolve il problema di allontanarci dalla dipendenza di risorse energetiche limitate, costa cara e ha componenti inquinanti. E poi chi paga? Aumenteranno le tasse o le bollette della luce per il consumatore?”; Rifkin ritiene necessario, “Organizzare e gestire la terza rivoluzione industriale. Fin dal tempo dei Sumeri, una rivoluzione economica è avvenuta quando a una innovazione energetica si è unita una innovazione di comunicazione.

I Sumeri hanno imparato a conservare il grano in magazzini, ma non avrebbero avuto successo se non avessero introdotto il linguaggio cuneiforme per gestire la contabilità. Quando è arrivato il telegrafo abbiamo potuto migliorare di molto i trasporti via treno e abbiamo gettato le radici per la prima rivoluzione industriale. Poi con il telefono ed il petrolio abbiamo avuto la seconda rivoluzione. Oggi con l’innovazione di comunicazione via internet e quella energetica dell’idrogeno stiamo preparando la terza rivoluzione industriale”, e aggiunge: “[L’idrogeno] è difficile produrlo nelle quantità che desidereremmo, ma è possibile farlo con l’energia eolica, con quella solare, con quella marina, con la forza dell’acqua, delle onde, delle correnti. Si potrà fare l’elettrolisi a casa per ottenere dei piccoli quantitativi, ma qui interviene la rete: ci si appoggerà a un network di computer per allocare milioni di piccoli surplus. Si dovranno adattare alcune delle reti esistenti, quella della distribuzione del gas ad esempio. E dovremo anche immaginare dei grandi depositi di stoccaggio: non sempre soffia il vento o splende il sole. Prosegui la lettura…