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Keyword: ‘bossel’

La nascita della Cella a Combustibile, di Ulf Bossel

13 Ottobre 2006 Nessun commento

serbatoi.jpg

Foto da Treehugger

Introduzione

Con dolcezza e per fortuna, le nostre vite stanno per essere cambiate da un nuovo modo di generare elettricità – la cella a combustibile, solo apparentemente una tecnologia moderna, avendo acquisito notorietà a bordo delle astronavi, dove forniscono energia per la missione ed acqua per gli astronauti. Più di recente, ditte produttrici di celle a combustibile sono fiorite per sviluppare o commercializzare questa risorsa di energia elettrica per l’elettronica di consumo e gadgets portatili, per gruppi di potenza in siti isolati, come motori per le automobili ed anche centrali elettriche.

Le celle a combustibile convertono idrogeno o idrocarburi quali metano, propano, metanolo, benzina ed anche nafta, in elettricità senza inquinare l’ambiente. Una cella non ha praticamente parti mobili, è silenziosa, pulita, efficace e quasi tutta la sua produzione, elettricità e calore, può essere sfruttata.

Le celle sono la chiave di volta della nuova era della “Generazione Distribuita”. L’elettricità è prodotta dov’è necessario. Non vi è energia persa per trasmissione meccanica ed il calore del processo è pronto per essere sfruttato. Cosi come i laptop hanno conquistato il posto dei computer tradizionali, le celle a combustibile spazzeranno via i 50 miliardi di US$ annuali del mercato delle grandi centrali elettriche. Le celle sono anche candidate a prendere parte dei 180 miliardi di US$ spesi ogni anno per i motori a scoppio. Prosegui la lettura…

Idrogeno – Una critica a Rifkin ed una riflessione su Bossel

11 Ottobre 2006 1 commento

Atomo Idrogeno

Questo post tenta di chiarire alcuni aspetti relativi alla tanto discussa economia all’idrogeno e della diversificazione delle fonti energetiche, partendo da alcune affermazioni del noto “guru” americano Jeremy Rifkin.

In un’intervista (Il Sole 24Ore, 20 luglio 2006) Rifkin dichiara: “La produzione di idrogeno attraverso fonti non rinnovabili non risolve il problema di allontanarci dalla dipendenza di risorse energetiche limitate, costa cara e ha componenti inquinanti. E poi chi paga? Aumenteranno le tasse o le bollette della luce per il consumatore?”; Rifkin ritiene necessario, “Organizzare e gestire la terza rivoluzione industriale. Fin dal tempo dei Sumeri, una rivoluzione economica è avvenuta quando a una innovazione energetica si è unita una innovazione di comunicazione.

I Sumeri hanno imparato a conservare il grano in magazzini, ma non avrebbero avuto successo se non avessero introdotto il linguaggio cuneiforme per gestire la contabilità. Quando è arrivato il telegrafo abbiamo potuto migliorare di molto i trasporti via treno e abbiamo gettato le radici per la prima rivoluzione industriale. Poi con il telefono ed il petrolio abbiamo avuto la seconda rivoluzione. Oggi con l’innovazione di comunicazione via internet e quella energetica dell’idrogeno stiamo preparando la terza rivoluzione industriale”, e aggiunge: “[L’idrogeno] è difficile produrlo nelle quantità che desidereremmo, ma è possibile farlo con l’energia eolica, con quella solare, con quella marina, con la forza dell’acqua, delle onde, delle correnti. Si potrà fare l’elettrolisi a casa per ottenere dei piccoli quantitativi, ma qui interviene la rete: ci si appoggerà a un network di computer per allocare milioni di piccoli surplus. Si dovranno adattare alcune delle reti esistenti, quella della distribuzione del gas ad esempio. E dovremo anche immaginare dei grandi depositi di stoccaggio: non sempre soffia il vento o splende il sole. Prosegui la lettura…

Il masterplan per Roma di Jeremy Rifkin parte 2

6 Giugno 2010 1 commento

Foto| rosu s Mircea

Ho letto il Masterplan per Roma di Jeremy Rifkin Rifkin_MasterPlan_definitivo (pdf 140 pag.), realizzato con i contributi della sua fondazione, dell’Hydrogen University, dal Coordinatore energetico per Roma ed altri esperti: una delusione.

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Il masterplan per Roma di Jeremy Rifkin

Roma a idrogeno?

Finalmente è disponibile il Masterplan per Roma firmato Jeremy Rifkin, A third industrial revolution Master Plan to Transition Rome into World’s First Post-Carbon Biosphere City (pag. 140). Lavoro dal titolo complesso e intrigante, così come la genesi e i suoi scopi.

Il Masterplan, voluto dal Sindaco Alemanno, è stato presentato in occasione dell’incontro Idrogeno tra bugie e verità, dove ho visto confermati alcuni miei dubbi sull’autore, già espressi qui e qui.

In generale trovo sbagliato concentrarsi sull’energia dei palazzi invece che sui carburanti, le auto e la mobilità.…ma devo leggere il Piano.
Intanto, eccovi una sintesi degli interventi a

Idrogeno tra bugie e verità

a dopo

homo fixam mobilitatis (Rota)

16 Febbraio 2010 Nessun commento

si candida Paolo Bellino alle regionali. Non so se lo voterò. Di sicuro dovrebbero votarlo quelli che desiderano un giornalistaciclomeccanicosaldatore assai pelosobaffutoarcigno tra i completi di Cenci dei consiglieri regionali della Pisana. Questo è sicuro.
Senza usare carta, bisogna usare gli elettroni enel e la voce. Per la seconda, uscire da Monti e bazzicare come si può, meglio se in treno e bici, le capitali provinciali.
Gli amici della CM Roma con connessioni nelle provincie laziali sono invitati…
Personal lobbying
La mia parte del programma “il bellino che vorrei” sta ai tag….
appropedia aria armi asfalto auto Bakhtiari Berlinguer bici bici carbonio bike sharing bioeconomia biofuels Bossel carectomy carne Che cibo ciclabilità Cicli vitali cinema circumdrome città città del messico classifiche clima CO2 Codice da Vinci Colin Campbell compost Copenhagen corsie crescita economica crisi Critical mass Cyclopolis decrescita dighe diritto EEA effetto serra efficienza elettricità elettrolisi emissioni energia Era dell’Acquario esaurimento Euro standard evasione fiscale fai-da-te FAO film filtraggio fitodepurazione fuel cell gapminder gaza Georgescu-Roegen Giappone Giordano Bruno Gramsci Grande Sentiero Anulare Grillo guerrilla gardening hindemburg homo economicus honda idroelettricità idrogeno iea incentivi incidenti incidenti stradali infocritica instructables jeans lavoro forzato legambiente leggere libri Lione litio media metano mobilità monbiot monte mario motori musica New Age Nubia Olduvai opec ora legale ozio parcheggi parchi parlamentari Parlamento Europeo particolato Partigiani partiti italia Petroconsultants petrolio picco pirolisi piste ciclabili plastica platino plug-in PM2.5 Poesia polvere pneumatici reports rifiuti Rifkin rinnovabili risorse minerarie roma Rosso e verde scarpe segnaletica sicurezza Sky smart meters Solare souvenir spazi stefano rosso storia suoli tevere tosaerba toyota tram trasporti treni UE varie vegetalizzare Via Appia webway weo 2008
bllaaaa
Ok ok
Il fatto è che con Paolo ci siamo conosciuti sempre in mezzo alle stradacce di Roma a pedalare, o nelle soste vernacolari di fine pedalata. So che sei una persona brutalmente sincera. E quindi degnissima di fiducia. La concordanza di idee sulla mobilità a roma è totale anche con il radicalismo del grido schietto e sincero che il rumore dell’heavy metal capitolino comporta.

la violenza delle macchine contro la nostra carne.

in provincia, tuttavia, bisogna mettere l’accento sullo spazio. non sulla sua mancanza di noi di città.

Lì amano la macchina. Ma non capiscono i figli. Capiranno che noi di città, creatori dell’ideale dei figli, vogliamo andare da loro in treno + bici. Mangiare lì, bere li, arrivare e andarcene, come i loro figli, attraversando la terra. Non tagliandola. Tagliandoci noi.
A Roma.
Al centro.
A monti.
Serve spiegare come fare per non morire andando in giro.
Non ci metto nemmeno l’aria avvelenata.
Solo l’incolumità fisica da impatto esterno.
Le strade devono tornare ad essere quello per cui nacquero: dove cose e persone VIAggiano. Cose e persone si muovono per realtà nella realtà.

Non auto guidate da pensieri. Una astrazione di libertà, declinata in desiderio di acquisto di un’auto, da spingere dopo tanti semafori e tanti silenzi.

Spingere, spingere, fuori fuori fuori. Fuori da che?

Da se.
Ok ok. Pragma.
La chiave e quella di:
delimitare lo spazio delle auto,
creare itinerari alternativi al mezzo privato
in città
limitare la velocità a 40 km ora
disegnare le corsie delle auto
far andare gratis le bici sui mezzi pubblici
fare la delibera per le bici nei cortili
spingere per i tram
forzare la realizzazione della rete ciclabile romana
fare il GSA
in provincia
attrezzare Via Francigena, Sentiero dei Briganti, Via Clodia al nord
attrezzare ciclabile tevere, Roma Ostia, Appia.
bici sui treni gratis nel Lazio
Molto sai già, altro imparerai

Rotafixa, in bocca al lupo

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Per Copenhagen 04 Accrocchio a chi?

14 Dicembre 2009 2 commenti

In risposta al post Nuove tecnologie energetiche L’Accrocchio a idrogeno.

Gentile Prof. Bardi, Ugo,

francamente non capisco perché un sito che si occupa seriamente di risorse ed energia continui a prendere esempi irrilevanti, come un giocattolo dimostrativo, per tentare di dimostrare che l’uso dell’idrogeno è un errore.

Davvero credi (e credete) che gestiremo l’energia rinnovabile caricando auto ed altri sistemi a batterie ioni di litio? O forse sarà più conveniente portare l’energia in eccesso dove si trovano gli elettrolizzatori per avere un combustibile rinnovabile, pulito su tutto il ciclo e ad alta efficienza nell’uso finale?

Quanto costa e quanto dura una batteria Li-ioni di un cellulare o di una videocamera? Per quale motivo la Toyota, che di auto ibride se ne intende, dichiara di NON CREDERE alle plug-in e a batteria (con l’eccezione di usi molto limitati). Ecco un riferimento.

Con questo, al contrario della posizione presa da ASPO, non escludo né sono contrario alle auto elettriche mosse da batterie, semplicemente per realismo, sia tecnico che economico, ritengo che, domani, il veicolo più simile all’auto, come la conosciamo oggi, sarà a celle a combustibile, non perché l’idrogeno sia il combustibile perfetto, ma poiché il suo USO permette altri servizi di mobilità, compatibili con efficienza d’uso e rispetto dell’ambiente, anche in vista della diminuzione delle fonti fossili cui assisteremo nei prossimi anni.

La visione termodinamica di ASPO e di Ulf Bossel (discendente, tra l’altro dello scopritore dell’effetto fuel cell Christian Friedrich Schoenbein, su cui ha scritto un libro, The Birth of the fuel cell) che il passaggio fare idrogeno ed usarlo aggiunge inefficienza al ciclo energetico è incompleta.

Seguendo questa logica dovremmo andare con auto, bici e barche solari! Il paragone effettuato, ad esempio nell’articolo di De Carlo “L’idrogeno: il peggior (!) nemico delle rinnovabili”, tra auto convenzionale, a batteria e a fuel cell non include la realtà tecnica (efficienza) ed economica (costo) della fabbricazione, uso/ricarica e smaltimento delle batterie. Nessuna casa automobilistica produrrà un auto in cui il costo delle batterie è superiore a quello del veicolo. Nessuna.

I consumatori non compreranno per ideale un’auto inutile per andare fuori città e tornare in giornata. Non ritengo possibile la creazione di stazioni di sostituzione del rack di batterie scariche per poter ripartite subito quando queste sono scariche.

Mi auguro che delle piccole auto elettriche per la città arrivino presto in commercio liberandoci dall’inquinamento locale e che la ricarica veloce funzioni. Tuttavia, ritengo che tale strategia per combattere l’inquinamento locale si troverà in competizione con l’uso di GPL e metano nelle auto tradizionali.

Per un rapido aggiornamento sullo stato della tecnologia di base, nonché dello sviluppo industriale delle auto a idrogeno, mi permetto di rinviare alla Conferenza Hydrogen Link del 30 novembre tenutasi a Copenhagen.

In particolare:

  • Slide 6 della Presentazione Daimler
  • Slide 12, dove i consumi sono 2,8 litri diesel equivalenti per 100 km (ICE 6,4)
  • Slide 13, basata sui dati del progetto Concawe 2004 per una VW Golf che oggi devono essere considerati migliorati a favore delle auto a fuel cell
  • Slide 4 della Presentazione Toyota
  • Presentazione Honda in particolare la Slide 10 sul progresso delle fuel cell, la 12 sui consumi di carburante e l’autonomia e la slide 16, dove si dice:”Fuel cell electric vehicles are the ultimate solution on our road to sustainable mobility, but require build up of infrastructure and achievement of widespread social acceptance“…non innovazioni tecnologiche!

Cordiali saluti,

Giancarlo

Approfondimenti
Clear car option, con i confronti tra le diverse alternative di propulsione auto

Recedendo, ricordando e rimuginando

stripes

Ho ritrovato un vecchio post in cui criticavo la Visione di Rifkin dell’Economia dell’Idrogeno, mi sembra ancora attuale e con qualche proposta utile per uscire dalla crisi.

Degno di segnalazione il contributo di Maria, che vede le esternalità positive della recessione, a causa della chiusura di molte fabbriche inefficienti ed inquinanti.

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Categorie:acqua, riflessioni Tag:

(Quasi) No comment rassegna stampa del Tredici Agosto Duemilasette

13 Agosto 2007 3 commenti

L’idrogeno il peggior nemico delle rinnovabili, di Massimo de Carlo, su ASPO-Italia è una difesa – l’ennesima sui siti ASPO e Petrolio – delle batterie al litio per la mobilità futura.

Mettendo a confronto motore a scoppio ad idrogeno, fuel cell a idrogeno e batterie, l’articolo è caratterizzato da una tale semplicità, che costituisce il suo  pregio e limite allo stesso tempo.

Il contributo di De Carlo è la conferma dell’avversione non-razionale dei “picchisti” italiani nei confronti del vettore idrogeno, nei quali si accompagna una passione smodata per batterie al litio, utili sia per alimentare i motori delle auto, che  come “buffer” di un sistema elettrico rinnovabile, intermittente, molto caro, diffuso e, soprattutto, senza denominatore comune.

Gli adepti del Peak oil (al quale credo anche io), con Bossel, credono nelle auto in garage per stoccare l’elettricità fotovoltaica fatta sul tetto. A differenza di loro, io credo, invece, nell’elettrolizzatore del piccolo imprenditore-agricoltore suburbano..vedi.

Get ready for food-price spike, di Sean Silicoff e Peak Oil hits the 3rd World, di Chris Nelder – due articoli sulla diffusione dell’inflazione dei beni alimentari e ridotti interscambi dovuti al progressivo scarseggiare delle risorse fossili nei paesi in via di sviluppo.
Watercone, il dissalatore dei poveri super semplice, da EcoGeek – Geniale!

Ford Hy-Series: Attacca l’auto alla casa (e anche il contrario)

12 Giugno 2007 Nessun commento

edge_Hyseries

E’ un’idea nuova che concilia la posizione di quelli contrari all’idrogeno (vedi posizione di Bossel) e coloro che invece ci credono, come plusvalore dell’energia rinnovabile, per stoccaggio e carburante: l’auto che alimenta la casa (e viceversa).

La tesi di Brett D. Williams intitolata Commercializing Light-Duty Plug-In/Plug-Out Hydrogen-Fuel-Cell Vehicles: Mobile Electricity Technologies, Early California Household Markets, and Innovation Management (disponibile qui pagg 277) identifica un’opportunità chiamata “Elettricità mobile” (mobile electricity, ME) che, semplicemente, significa la possibilità (e il valore associato) dell’impiego di automobili a idrogeno e celle a combustibile come fonti di energia, oltre che mezzi di locomozione.

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Il platino nel mondo

17 Maggio 2007 Nessun commento

shadowrickshaw

Foto da fotocommunity

Currently, according to Nissan, a 70 to 75-kilowatt fuel cell uses approximately 80 to 100 grams of platinum as a catalyst. Platinum catalyst loadings are expected to be halved in the very near future, Marzo 2003.

International Platinum Association

In merito all’unica reale critica presente nell’ondata di post e commenti contro l’idrogeno e le celle a combustibile:

Il costo del platino nelle fuel cell e la disponibilità del Platino nel mondo

posso citare alcuni dati. Nel 2003, le 2.5 milioni di oncie Troy (1 oncia Troy = 31,1035 grammi) di platino mondiali usate nelle marmitte catalitiche della auto ogni anno equivalgono a circa 5 grammi di platino per auto catalizzata. Il 95% dei metalli preziosi viene recuperato.

Il contenuto di platino nelle fuel cell oscilla attualmente tra 1 e 0.8 gr/kW elettrico.

1 – Lo studio di Eric Carlson della Tiax Platinum availability and economics for PEMFC commercialization, preparato per il DOE propone un modello della domanda mondiale di platino sulla base di proiezioni sulla produzione di auto a fuel cell (Report , Riassunto e Appendice).

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20 miti dell’idrogeno – INCIPIT

14 Maggio 2007 Nessun commento

Ecco l’introduzione del testo 20 Hydrogen Myths.

Amory B. Lovins, CEO Rocky Mountain Institute

Le tecnologie dell’idrogeno stanno maturando. L’industria dell’idrogeno mondiale inizia ad essere universalmente riconosciuta “grande” – producendo annualmente un quarto del volume prodotto dall’industria globale del gas naturale. L’industria, il governo e la società civile stanno iniziando ad impegnarsi seriamente nella progettazione della transizione dai prodotti petroliferi, dal gas naturale e dall’elettricità, all’idrogeno come il vettore dominante per trasportare, conservare e distribuire l’energia. Dei nuovi percorsi transitori stanno emergendo, alcuni con una visione attraverso frontiere settoriali o disciplinari e questo li rende meno comprensibili agli specialisti. Naturalmente, vi è crescente speculazione circa i vincitori, i perdenti e i segreti ordini del giorno. E mentre il nuovo concetto dell’idrogeno è velato da dibattiti obsoleti e rancorosi sulla politica energetica tradizionale, i protagonisti si stanno riposizionando in modi inattesi.

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Picco del petrolio ed economia dell’idrogeno

14 Marzo 2007 7 commenti

brook_play_with_ice

Foto da Fotocommunity

Sintetizzando molto, in questi ultimi giorni ho cercato di seguire sia gli aggiornamenti sul picco del petrolio, che quella che ritengo la sua soluzione: l’idrogeno.

Picco del petrolio

Riguardo al picco del petrolio, i riflettori si sono accesi sulla conferenza di ASPO Italia, un evento importante per oratori e presentazioni, in primis Bakhtiari (vedi post), oltre a Luca Mercalli, che ha parlato della realtà dei cambiamenti climatici (video, da PetrolioBlogosfere).

Passando dal picco alle soluzioni, il “dopo”, si entra nel terreno dell’incertezza, di progetti dentro laboratori, soluzioni innovative ma non “certificate” ecc.

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Contro l’economia dell’idrogeno

12 Dicembre 2006 Nessun commento

hychart

Ulf Bossel (vedi post) interviene sul tema dell’economia dell’idrogeno con un testo in cui riafferma la validità di una economia dell’elettrone, più efficiente.

L’articolo da Physorg

…..e il dibattito

Approfondimento

On the way to a sustainable energy future (pag. 16 ) di Ulf Bossel, European Fuel Cell Forum.

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