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(Quasi) No comment rassegna stampa del Tredici Agosto Duemilasette

L’idrogeno il peggior nemico delle rinnovabili, di Massimo de Carlo, su ASPO-Italia è una difesa – l’ennesima sui siti ASPO e Petrolio – delle batterie al litio per la mobilità futura.

Mettendo a confronto motore a scoppio ad idrogeno, fuel cell a idrogeno e batterie, l’articolo è caratterizzato da una tale semplicità, che costituisce il suo  pregio e limite allo stesso tempo.

Il contributo di De Carlo è la conferma dell’avversione non-razionale dei “picchisti” italiani nei confronti del vettore idrogeno, nei quali si accompagna una passione smodata per batterie al litio, utili sia per alimentare i motori delle auto, che  come “buffer” di un sistema elettrico rinnovabile, intermittente, molto caro, diffuso e, soprattutto, senza denominatore comune.

Gli adepti del Peak oil (al quale credo anche io), con Bossel, credono nelle auto in garage per stoccare l’elettricità fotovoltaica fatta sul tetto. A differenza di loro, io credo, invece, nell’elettrolizzatore del piccolo imprenditore-agricoltore suburbano..vedi.

Get ready for food-price spike, di Sean Silicoff e Peak Oil hits the 3rd World, di Chris Nelder – due articoli sulla diffusione dell’inflazione dei beni alimentari e ridotti interscambi dovuti al progressivo scarseggiare delle risorse fossili nei paesi in via di sviluppo.
Watercone, il dissalatore dei poveri super semplice, da EcoGeek – Geniale!

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  1. Hydraulics
    16 Agosto 2007 a 10:40 | #1

    Mi sembra che il pezzo di de Carlo evidenzi i limiti dell’idrogeno quale possibile sostituto per i carburanti attuali, benzina e gasolio, nell’ottica della mobilit? individuale o del trasporto di massa, e non ci sia alcuna avversione all’idrogeno in s?; non credo sia imputabile all’autore il fatto che i mezzi elettrici a batteria abbiano un migliore rendimento.
    Francamente non capisco su cosa si basi la critica, se tale voleva essere, n? che cosa si contesti nei dati riportati.

  2. Andrea
    20 Agosto 2007 a 17:39 | #2

    interessanti link sui motori ad acqua:

    http://blogs.it/0100206/2007/08/15.html#a7021

    nonch? sul geotermico di terza generazione che, a detta dell’autore del blog linkato e delle sue fonti, consentirebbe gi? una copertura del 10% del fabbisogno energetico nazionale in 10 anni per poi crescere:

    http://blogs.it/0100206/stories/2007/07/12/laSettimaMossa.html

    Caro Romolo ci vediamo al tuo rientro dalla calabria.

    > RISPOSTA

    Ti ringrazio dei link. Tuttavia penso i motori ad acqua siano semplicemente ad idrogeno: non “vanno” ad acqua ma “fanno” acqua. Stan Meyer non mi pronuncio sono 10 anni che sento parlare di lui a proposito di un ‘elettrolisi migliorata da magnetismo dubbio.

    Sulla geotermia: Lardarello ? citata nei corsi di energia in quanto esempio di applicazione su grande scala della geotermia. Guardando le foto della valle mi viene da pensare che al posto dei suoi pochi megawatt li si sarebbe potuto costruire un mega centro termale ben pi? redditizio e rispettoso dell’ambiente: una meraviglia termale mondiale. Invece i bisogni del momento hanno portato allo sviluppo di tante centrali che sbuffano vapore, brutti tubi e costruzioni che hanno tolto l’accesso all’acqua calda per sfruttare con bassi rendimenti il vapore in turbine.

    Scelta sbagliata. Il geotermico ? bello piccolo.
    Comunque quest’estate non ero in Calabria.

  3. gianfiorito
    31 Agosto 2007 a 11:29 | #3

    Sono passati un po di giorni, era ferragosto e non adoro gli internet caf?..spero di non aver perso il treno n? offeso qualcuno. Ma a volte la logica degli ingegneri pura e dura mostra tutti i suoi limiti.

    Il punto ? semplice: i mezzi elettrici a batteria non hanno miglior rendimento. Non esistono, non durano, non entrano nel mezzo che devono muovere. Esiste dell’artigianato.

    Il pezzo di De Carlo non parla dei seri limiti delle batterie per muovere autobus, camion, locomtive, sottomarini ed automobili. Non parla della durata, dell’infiammabilit?, dell’efficienza di carica e del ciclo di vita di vita delle batterie al litio. Cita rendimenti aprossimativi per catene energetiche ambigue: quale idrogenodotto? quale sistema di trazione? Perche mettere in gioco il motore a scoppio ad idrogeno? sappiamo che ? inefficiente (lo fa BMW per marketing).

    Mette dei rendimenti presi non si sa da dove in cascata-domino per provare che ? inefficiente fare l’idrogeno e pi? efficiente caricare direttamente delle batterie per applicazioni da inventare. Avete visto degli autobus a batteria? Qui a Roma ce ne sono: sono per 8 posti max. con batterie al piombo (che scaldano gi? parecchio) e fanno scorrazzare WASP e bourgeoisie locale su e giu, scopo-shopping, per Via del Corso.

    Un torpedone a batterie semplicemente NON ESISTE. Spero lo inventino. Cosi come credo che l’auto elettrica sar? a idrogeno e batterie per lo spunto in partenza e salite.

    Ma forse l’inimicizia dell’idrogeno consisterebbe nella sottrazione di budget alla ricerca delle batterie agli ioni di litio per trovare un sostituto del cobalto per il catodo?

    Ritengo che un’analisi rigorosa dell’impatto della tecnologia batterie agli ioni di litio sia necessario prima, dopo o durante l’attuazione di una campagna continua ed aggressiva di ridicolizzazione delle tecnologie dell’idrogeno come quella perseguita da ASPO.

    Infine, contando 7 articoli in 3 mesi contro H2 e 0 sul petrolio a 60 $ di agosto 07 (quando si aspettava “il” mega-picco) mi sfrucugliano la vis polemica, chiedo perdono.
    Saluti,

    Giancarlo

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