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“Povera” Goldman, ma con fiducia

Goldman Sachs Group Inc è in perdita per la prima volta da quando si è quotata in borsa nove anni fa. Il crollo dei valori delle azioni, del credito e dell’immobiliare hanno coinvolto il leader di Wall Street che, fino a poco tempo, fa era riuscito ad eludere la crisi.
Le entrate relative all’investment banking, le fusioni, le consulenze e le sottoscrizioni, sono scese del 31%.

La perdita netta ammonta a $2.12 miliardi, $4.97 per azione. Il risultato è peggiore rispetto alla stima media degli analisti che si attendevano una perdita per azione di 3,73 dollari.

“Siamo ancora nuovi in questo “game,” ha detto il CEO, David Viniar, ai giornalisti.

La banca ha licenziato 2.500 dipendenti nel corso del trimestre, un calo 8 per cento rispetto al terzo trimestre, e ridotto la sua compensazione e benefici della spesa del 46 per cento. E la campagna di sobrietà continua: L’amministratore delegato di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, e sei suoi vice hanno accettato di rinunciare alle gratifiche di fine anno. Non solo: le azioni Goldman sono scese di quasi il 70% quest’anno, e quasi due terzi da settembre.

E tuttavia:

“Il mercato temeva andasse molto peggio, così le azioni vanno sù”, dice Walter Todd, gestore di portafogli per Greenwood Capital Associates. Infatti, le azioni Goldman sono salite di 4 dollari, portandosi a quota 70,5$ al New York Stock Exchange.

Moody’ha tagliato il suo rating da A1 ad A3, asserendo che le prospettive restano “negativo”, citando proprio la vulnerabilità della Goldman rispetto al mercato del credito ed al “difficult operating environment“.

Ma, andando meno peggio degli altri…è (quasi) tutto OK.

Domani tocca a Morgan Stanley…

Per gli “elefanti che ricordano”, a maggio si parlava delle previsioni Goldman sul petrolio a 200$, poi scese a 45$

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