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La rinascita del tram in Giappone

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Foto da Fotocommunity.

Il faut qu’une porte soit ouverte ou fermée.
Proverbio francese

Il Portram di Toyoama

La prima linea di tram elettrici venne realizzata a Berlino nel 1881, l’inizio di una lunga storia. Il tram divenne un mezzo di trasporto comune in molte città, apprezzato per la semplicità di realizzazione ed il funzionamento sicuro. In Giappone le prime linee iniziarono nel 1895, per diffondersi rapidamente in tutte le principali città. Al momento della massima espansione la rete tranviaria contava 1,479 chilometri, gestiti da ben 82 compagnie in 65 città, che trasportavano circa 2,6 miliardi di passeggeri ogni anno.

L’avvento delle auto segnò l’inizi del declino per il tram a vantaggio di autobus e metropolitane, più economici e flessibili. I tram infatti vennero penalizzati dal traffico, risultando poco efficienti e con una bassa qualità di servizio; il risultato fu che i tram scomparvero da quasi tutte le città del mondo.

La crescita delle automobili portò dei nuovi problemi per le città: il deterioramento dei servizi, con, in particolare, l’accesso ai sistemi di trasporto per gli anziani ed i poveri, l’inquinamento ambientale, l’aumento degli incidenti e lo svuotamento dei centri urbani a causa dell’espansione incontrollata.

I tram vengono oggi rivalutati per contrastare i problemi della dipendenza da auto nelle città. La ferrovia leggera (light rail transit o LRT) è apparsa per la prima volta nel 1978, ad Edmonton in Canada ed è oggi un sistema di trasporto integrato che, oggi, si è esteso ad oltre 50 città in 20 paesi.

I sistemi LRT vengono introdotti in molte città Europee per risolvere sia la congestione da traffico che i problemi ambientali. Nonostante i tram fossero in declino, la nuova generazione di LRT risulta oggi come uno dei sistemi di trasporto più elegante, efficiente e conveniente. Tuttavia, i LRT non sono solo un mezzo di trasporto ma vengono considerati un fattore chiave nelle politiche di sviluppo urbano.

Come i tram, le ferrovie leggere condividono lo spazio con i veicoli privati, ma possono viaggiare sottoterra oppure in sopraelevata; hanno maggiore capacità degli autobus e costano meno delle metropolitane. Nella maggio parte dei casi le LRT sono specialmente convenienti per gli anziani e gli invalidi, essendo provvisti di pavimento al livello stradale e permettendo così l’entrata e l’uscita senza gradini.

In Giappone come altrove, il passaggio ad autobus e metropolitane ha ridotto molto l’uso del tram e tra la fine degli anni ’60 ed i primi ’70 vennero praticamente aboliti: alla del 2006 esistevano solo 19 compagnie in 17 città per una rete di 200 km, meno di un settimo del massimo raggiunto in precedenza. A contrastare questa tendenza la città di Toyama ha lanciato sistema LRT globale, soprannominato “Portram”. Le fermate, ad esempio, sono costruite per sembrare degli alberi da vela.

La LRT di Toyama Light Rail Portram La Toyama Port Line, gestita dalla Toyama Light Rail Co. (municipalizzata, semi pubblica), è una nuova LRT che usa i binary esistenti costruiti dalla West Japan Railway Co. I treni percorrono un tratto di 7,6 km collegati in 13 stazioni, ogni 10 minuti durante le ore di punta (mentre prima il servizio era ogni ora), ogni 5 minuti da mezzogiorno alle 8 di sera ed ogni 30 minuti di notte, migliorando drasticamente il livello di soddisfazione dei cittadini.

L’azienda ha un sistema di biglietti fissi di circa 200 yen (1 €) per gli adulti e 100 yen per gli studenti elementari. Nonostante venga spesso detto che i tram sono una parte essenziale della pianificazione delle città nella riduzione della dipendenza dalle auto, molte aziende sono in deficita causa della riduzione del numero di passeggeri. E a Toyama? Prima di iniziare il servizio l’azienda si era fissata l’obiettivo di 3,400 passeggeri al giorno, basandosi sui dati della West Japan Railway.

Nonostante alcuni temessero il numero fosse troppo elevato, i risultati del primo anno hanno superato la previsione, con una media di 4,901 passeggeri al giorno. Dall’inizio del servizio, il 29 aprile 2006 a maggio 2007, hanno viaggiato sulla linea 1,95 milioni di persone. La compagnia ha realizzato un profitto netto di 2,68 million yen (16 M€ ) risolvendo le preoccupazioni sul deficit. Kazunari Oba, del Servizio Pianificazione spiega i fattori che hanno contribuito al successo della LRT di Toyama:

  • In primo luogo, la compagnia ha migliorato la qualità del servizio, aumentando la frequenza dei treni fino a tardi la sera;
  • ha tolto ogni barriera architettonica di carrozze e fermate;
  • sono state costruite nuove fermate per aumentare gli utenti;
  • è stata avviata una campagna di biglietti a metà prezzo per un certo periodo che ha attratto nuovi passeggeri.

La LRT ha goduto dell’appoggio sia dei cittadini che delle imprese in un clima partecipato (condizione assolutamente necessaria per il prolungamento del tram 8 da Largo argentina alla Stazione Termini a Roma, dove i commercianti di Via Nazionale si oppongono, NdR).

Molti cittadini ad esempio, hanno contribuito con un fondo per migliorare e mantenere la LRT e 168 panchine delle fermate sono state realizzate mediante donazioni. Le imprese locali hanno finanziato la ferrovia acquistando spazi pubblicitari alle fermate ed acquistando il diritto di nominare le fermate stesse. Infine l’intera linea è stata pensata per far vivere un’esperienza divertente ai passeggeri.

Negli ultimi anni un numero crescente di LRT sono stati rinnovati o introdotti in molte città, specialmente in Europa e negli USA, mentre in Giappone Toyama è, ad oggi, l’unico sistema LRT. Tra i motivi si trova certamente la difficoltà di creare un consenso tra le parti coinvolte, l’investimento iniziale e la manutenzione oltre alle restrizioni spaziali per nuove LRT.

Per migliorare la situazione, il Ministro Giapponese delle Infrastrutture e Trasporti sta promuovendo nuovi progetti per LRT con un apposito programma (volto a creare tale consenso), grazie al quale Kyoto ed altre città iniziano a considerale l’opzione delle ferrovie leggere, sia per proteggere l’ambiente che per rivitalizzare le comunità.

Originale di Junko Edahiro

da: http://www.japanfs.org/en/newsletter/index.html

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