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In favore delle corsie disegnate sulle strade

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Lo spostamento di persone e merci avviene oggi in auto, moto e camion, in maniera caotica e malsana, con gravi conseguenze dal punto di vista economico e sanitario. Inoltre, gran parte dello spazio delle città è dominato, dal punto di vista “pedestre”, tagliato da una rete stradale riservata esclusivamente a veicoli a motore di cilindrata 800 cc. minimo. Indubbiamente, lo spazio – nel senso di territorio – italiano è (troppo?) profondamente caratterizzato e frammentato da viali, stradoni, tangenziali e raccordi, al punto di rivelare una concezione urbanistica determinata dall’accettazione che l’Italia, l’italiano, e le merci che scambia, debbano andare su gomma.

Senza approfittare dell’allarmismo suscitato dal petrolio a 125 $/barile, il limite del trasporto di persone e merci è evidente. Personalmente, ritengo che, a termine, la mobilità urbana dovrà essere garantita da motori elettrici o dai pedali, in uno spazio urbano ripulito da inutili segnalazioni (vedi La decrescita della segnaletica). Le biciclette per le brevi distanze, i tram per le medie e le ferrovie o le metropolitane per gli spostamenti di portata provinciale. Tutti, ovviamente in funzione una ventina di ore al giorno e predisposti al trasporto di biciclette. Ma ora veniamo a considerare lo spazio urbano oggi.

La mancanza di una guida disciplinata nelle città italiane, e ancor più fuori città, è dovuta a molti fattori, quali l’educazione alla guida, la frequente congestione (che induce una guida aggressiva), il tipo di mezzo e le caratteristiche delle strade. Le strade delle città storiche italiane, per la loro tipologia, inducono ad una guida agile, ma che diventa sportiva e nervosa per il gran numero di veicoli che le percorrono.

Un primo, fondamentale, cambiamento può essere prodotto dalla delimitazione delle strade in corsie, in modo da disciplinare la guida nelle arterie con più di una corsia per senso di marcia. La marcatura delle corsie dovrebbe divenire continua e non limitata agli incroci, come ora, al fine di rendere la guida più semplice e lineare.

Gli incidenti stradali, infatti, sono una conseguenza della guida nervosa e non lineare degli automobilisti e dei centauri. I proprietari di auto e moto, infatti, vivono le strade come un luogo dove l’azzardo è la regola, anche per la mancanza di segnaletica orizzontale. Una strada ampia e non delimitata lascia spazio all’improvvisazione, aumentando il rischio di incidenti. Il risultato è un flusso denso ed altrettanto disordinato di veicoli a motore che, per caratteristiche, è assimilabile ad un fluido allo stato “gassoso” (vedi Il traffico è un gas).

Attualmente, Roma è la capitale con più automobili per abitante al mondo. Per chi non guida, l’invadenza delle auto viene contenuta con interventi fisici sui marciapiedi, cordoli, orecchioni agli incroci, semafori, autovelox ecc. Tuttavia, la marcatura sull’asfalto della traiettoria da seguire permetterebbe, con una spesa minima per le amministrazioni comunali, di conseguire la messa in sicurezza dei tratti stradali più pericolosi. La delimitazione in corsie è un intervento che migliora nettamente la sicurezza di automobilisti e pedoni provato internazionalmente che, ordinando la circolazione, aumenta allo stesso tempo l’attrattività della mobilità collettiva e ciclopedonale.

Guidare non deve più essere un’impresa emozionante, né per le arrabbiature, né per l’ebbrezza della velocità.

Delimitando il flusso per corsie si realizza una regolazione della velocità del flusso anche nelle tratte a grande densità di circolazione. Nell’opera di delimitazione delle corsie si potrà inoltre procedere alla valutazione del numero di corsie ottimale in un’ottica globale, che contempli la convenienza di guida degli automobilisti ed eviti le strettoie “a sorpresa”.

Questo tipo di discontinuità, infatti, è una delle cause della guida sportiva che caratterizza gli automobilisti italiani. A seconda che il percorso sia di larghezza omogenea o molto variabile, l’opera di segnaletica stradale di delimitazione delle corsie, permetterà di guadagnare, ove possibile, dello spazio pedonale nei tratti di strada più larghi dove non avrebbe comunque senso aumentare il numero delle corsie.

Le strade di Roma hanno una grande variabilità. Ecco un esempio, valido per milioni di persone, dove in pieno centro si passa da strette curve a gomito a rettilinei a 4 corsie, non disegnati in corsie, che subito divengono degni di Indianapolis. Dalla Cristoforo Colombo, si penetra il Circo Massimo imboccando la Via del Teatro Marcello. Quanti possono vantarsi di percorrerla a 80 kmh? Così, si sale al lato del Campidoglio per percorrere la rotatoria di Piazza Venezia, contenti di esserci! (Dal lato del Colosseo è la stessa cosa, ma su Via dei Fori Imperiali).

Conclusione

Roma ha una strada, chiamata Via Sacra, che oggi si fa a 100 all’ora. Io dico di no. Se si chiede perché, potrei rispondere: a 100 all’ora? E allora sei un Dio…ridicolo! Non per il pericolo, non per il rumore, non per l’odore. Per leuroecinquantaallitro!
Tempo di ripensare come si è.

Prima ti ignorano,
poi ridono di tè,
poi ti combattono,
poi vinci.

Mahatma Gandhi

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