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Posts Tagged ‘idrogeno’

2 Articoli per EcoWiki

25 Settembre 2008 Nessun commento

Barili di petrolio o bolle di metano verranno dall’Artico?

L’allarme era stato lanciato a fine maggio dalla National Science Foundation, per essere ripreso da Jeremy Rifkin ad agosto su L’Espresso, ma oggi si parla di una vera e propria “bomba a tempo per gli idruri di metano presenti nei ghiacci artici. Lo scioglimento del permafrost dell’Artico pone una minaccia enorme per il (clima del) pianeta, poiché il ghiaccio opererebbe come un tappo per milioni di tonnellate di metano che, ricordiamo è un gas ad effetto serra 23 volte più potente della CO2.

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In California il 40% delle auto potrebbe andare a idrogeno da biomassa

L’articolo The role of biomass in California’s hydrogen economy presenta i risultati del modello di produzione di idrogeno da biomassa di scarto per la California. Il modello, sviluppato da Nathan C. Parker, Joan M. Ogden e Yueyue Fan, calcola costi e benefici di un’industria per la produzione di idrogeno da biomassa, da un punto di vista sia economico che ambientale, che va dal campo agricolo al serbatoio delle auto.

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Le notizie del lunedi: dall’Europa più ferrovie e idrogeno

8 Settembre 2008 Nessun commento

Due buone notizie per iniziare la settimana

1) Una risoluzione del Parlamento Europeo chiede alla Commissione Europea di stanziare il 40% dei fondi trasporti al trasporto ferroviario delle merci.
Via GreenCarCongress, European Parliament;

2) La Commissione ed il Parlamento Europeo decidono di semplificare la procedura per la circolazione delle auto a idrogeno sulle strade. Secondo uno studio, infatti, la procedura semplificata porterebbe ad un risparmio 124 milioni di Euro in costi di procedure di approvazione per le case automobilistiche nel periodo 2017-2025. Via Europa e The Engineer.

Infine, ecco l’ANTI-PRIUS della Honda, basato sulla Clarity…

Il fuoco dell’idrogeno e della benzina

26 Agosto 2008 Nessun commento

In questo blog si parla spesso di auto a idrogeno per diminuire la dipendenza dal petrolio. In pratica, si tratta di passare dalle auto con motore a scoppio a veicoli spinti da celle a combustibile e, dunque, elettriche.

Al di là della fattibilità tecnica ed economica della tecnologia dell’idrogeno e delle celle a combustibile, rispetto alle auto, camion attuali, l’idrogeno fa paura. Viene evocato il disastro del dirigibile Hindemburg e si ritiene che esploda con enorme facilità.

Ecco un parallelo, tra un incendio di un’auto a benzina ed una a idrogeno. a voi di decidere qual’è più sicura di auto…

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News 26 Giugno 2008

26 Giugno 2008 Nessun commento

Avvertenza; è quasi tutto in inglese (uno in francese)..

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Honda a idrogeno e altre storie

17 Giugno 2008 Nessun commento

Ieri è stato un giorno importante non solo per il petrolio, ma anche per l’idrogeno: la Honda ha iniziato a consegnare le Clarity a Fuel Cell (vedi video) ai primi clienti. E’, a detta di molti, una rivoluzione: un veicolo elettrico a idrogeno esce dalla linea di produzione di una fabbrica, non da un laboratorio.

The power of hydrogen, da The engineer;

Auto a idrogeno: ancora tu, ma non dovevamo vederci tra trent’anni? da Greenreport

Honda rolls out fuel cell car, da Associated press

Le altre storie

L’Europa deve rigettare il disastroso patto Franco-tedesco sulla CO2 delle auto, l’appello di Transport & Environment

La grande rivoluzione dell’energia, Lester Brown a Roma, da QualeEnergia

Il ritorno di investimento di un’auto ibrida, da Ecogeek

New rationalism, La nuova logica imprenditoriale dettata dal costo del carburante, da Treehugger

I treni ad alta velocità stanno uccidendo gli aerei, da Autobloggreen

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Perche non credo alla terza rivoluzione industriale di Rifkin

10 Giugno 2008 Nessun commento

Ravlundaheden

Foto: Lili Hawsack

Jeremy Rifkin ha una splendida capacità di comunicare immagini positive del futuro energetico.

Dopo alcuni lustri passati a seguire gli sviluppi dell’idrogeno e delle celle a combustibile, penso di poter criticare alcuni argomenti della posizione di Rifkin da un punto di vista a favore dell’idrogeno (al contrario, ad esempio di ASPO), ma con un occhio sullo stato presente delle tecnologie per produrlo ed usarlo (nelle celle a combustibile).

Rifkin è citato da Paroleverdi per motivare il no ai progetti nucleari. Non sono pronucleare, ma non posso pensare che, circondati come siamo da centrali, si possa continuare a nascondere la testa sotto terra, per continuare a vendere turbine a gas come bruscolini (oltre a costruire mega centrali a carbone, come a Civitavecchia). Il nucleare può costituire una strategia per assicurare una produzione di base, continua, necessaria a compensare l’intermittenza della (crescente) produzione rinnovabile. Per muovere, treni e tram, ed alimentare l’industria, ad esempio.
Sono per la generazione distribuita e credo che l’uso dell’elettricità nelle batterie ioni-litio di ultima generazione possa essere una delle soluzioni, ma la produzione di idrogeno rappresenta uno stadio diverso del futuro energetico.

Le fuel cell a idrogeno possono muovere autobus articolati, aerei, sottomarini, trattori e treni, le batterie no: leggi l’intervista al CEO di Honda Takeo Fukui al WSJ: Le batterie vanno bene per la auto da golf.

Le fuel cell producono calore per le abitazioni ed elettricità distribuita, in rete, le batterie accumulano (non troppo efficacemente) l’elettricità rinnovabile prodotta, in sistemi isolati.

La produzione di idrogeno può avvenire con gas naturale nel processo di reforming ad un costo competitivo, sia in €/kWh (elettricità) che €/km percorso (come carburante); vedi Idro-fatti. 6 falsi miti sull’idrogeno e la suite.

Al contrario, l’occhio presbite di Rifkin vede meglio il futuro lontano, pensando ora di produrre idrogeno da pannelli solari, con elettrolizzatori, compressori, serbatoi e fuel cell onnipresenti. Costa troppo! Ne avevo parlato qui.

Aggiornamento

Il video di Rifkin da BeppeGrillo.

News 9 Aprile 2008

Ecco una serie di notizie tecnologiche da Green Car Congress

Mani sospese nell’aria come uccelli. Sono calmo come acque tranquille per rispecchiarvi

Fallisce il piano per l’Ecopass a New York; Aggiornamento: Ecco alcuni perché.
Lo stoccaggio dell’idrogeno in strutture di metalli organici (MOF) dell’Università del Maryland;

La mappa oraria della CO2 Vulcan è 100 volte più dettagliata;

Come volevasi dimostrare: l’eco-sostenibilità degli ibridi “Plug-in” dipende da com’è prodotta l’elettricità (studio della Carnegie Mellon University);

Si è parlato (vedi ad esempio, qui, qui e qui) della falsa disputa tra veicoli ibridi “plug in” e le auto a celle a combustibile, lo studio citato apporta un contributo in favore di una decarbonizzazione dell’elettricità per realizzare i trasporti eco sostenibili.

General Motors “invoca” più stazioni di idrogeno per rifornire 1000 veicoli a fuel cell per il 2014, (in California ci sono attualmente 25 stazioni e GM sta facendo lobbying per 40 nell’area di Los Angeles);

La rincorsa dal gigante americano ad Honda, Toyota e Mercedes e cominciata…

L’aereo a fuel cell ibrido della Boeing da 20 kW;

La prima mondiale del volo dell’aereo monoposto propulso da un sistema motore-fuel cell e batteria

Bruce Logan della Penn State raddoppia la produzione di idrogeno nel reattore biologico, vedi anche Ecco da dove verrà l’idrogeno;

Continuano i progressi del metodo di produzione di H2 biologico che promette una splendida sinergia tra elettricità rinnovabile e aceto…

Hitachi e Maxwell aumentano l’efficienza (4x) delle fuel cell con particelle d’oro da 2-3 nanometri nel catalizzatore.

Per la prima volta si è riuscito a “rompere” l’oro in particelle tali da aumentare la superficie attiva in modo da ridurre il contenuto di platino per la catalisi.

considerazione: Se celle più piccole e meno platino compensano l’oro aggiunto è un passo avanti importante.

Dulcis in fundo: la necessità delle celle a combustibile per combattere i gas serra di Sandy Thomas (ex Directeds Technologies ed attuale AD di H2Gen) report (20 pagg): Comparison of Transportation Options in a Carbon-Constrained World: Hydrogen, Plug-in Hybrids and Biofuels

Un super esperto dell’idrogeno spiega come e perchè la filiera dell’idrogeno batte gli ibridi con motore a scoppio e biocarburanti.

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Idrogeno..perche

blu heart

Hebeveta, vieni, presto, versa sopra di me la tua acqua sacra. Spruzzami, bagnami, irrorami, tramutami in un cespo di fiori.
Canto Pueblo Hopi

I dati

La produzione annua di idrogeno nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili, ammonta a oltre 50 milioni di tonnellate, equivalenti a 170 milioni di tonnellate di petrolio. Il 95% di questo idrogeno viene attualmente prodotto da fonti fossili, principalmente reforming del metano e circa la metà viene usata combinata con l’azoto, per produrre l’ammoniaca dei fertilizzanti industriali.

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news 19 marzo 2008 parte 2

Quantum Sphere, lo stato dell’arte dell’elettrolisi

27 Febbraio 2008 Nessun commento

Come fare l’idrogeno?

» Dal gas?

Con i prezzi degli idrocarburi e – per chi ne ha – le motivazioni ambientali, si può optare per un ciclo senza carbonio: dall’acqua.

La scissione di H2O, significa consumare energia, la scienza dell’elettrolisi è fondamentale per minimizzare tali consumi o renderli ottimali con elettricità in eccesso e/o rinnovabile.

I progressi nel campo dell’elettrolisi possono essere particolarmente interessanti poiché portano alla stazione “da casa”. Eccone uno dalla QuantumSphere Inc di Santa Ana, California, dove degli elettrodi innovativi, ricoperti da nanoparticelle con una grande superficie attiva, potrebbero ridurre i costi, eliminando il platino.
QuantumSphere Produces Cheap Hydrogen Via Electrolysis

da Hydrogen Cars Now e EETimes.

Per un approfondimento vedi anche: Da dove verrà l’idrogeno?

2008 – un inizio inquietante

4 Gennaio 2008 Nessun commento

Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente
Seneca

okoffoilprod

Foto da Freewine.

Segnalo 5 articoli interessanti.

1 – I consumi delle città

Rachel Oliver della CNN fa il punto sul crescente peso delle città nelle emissioni di gas ad effetto serra.

Per la prima volta nella storia la maggior parte degli esseri umani oggi vive nelle città e le città, secondo l’agenzia delle azioni Unite UN-Habitat, emettono circa l’80% delle emissioni di CO2. Attualmente vi sono nel mondo 408 città con oltre un milione di abitanti

Secondo uno studio del Tyndall Centre for Climate Change Research la città di Londra, con i suoi 7,4 milioni di abitanti, emette più dell’Irlanda e quanto la Grecia o il Portogallo. Nonostante alcune città, come New York, risultino relativamente più efficienti delle aree suburbane che le circondano, va ricordato che il problema non è quanto viene consumato all’interno delle città, ma come tutto quello che lì viene consumato ci arriva.

2 – Ladri di…marmitte

Tra gli effetti indiretti del petrolio a 100 $ al barile, vi è il rincaro dei beni rifugio, come i metalli preziosi. Tra questi si trova il platino che, come sappiamo, serve ad ossidare sia i gas di scarico delle auto nelle marmitte catalitiche che l’idrogeno nelle celle a combustibile. Il platino, che vale oggi oltre 1500 $ l’oncia, è divenuto preda ambita, alpunto che quello nelle marmitte viene anche rubato! Vedi I ladri del platino, il lato oscuro del riciclaggio, da Treehugger.

3 – Come i (migliori) SUV salvano il clima

Eric de Place su Grist ha pubblicato un interessante articolo, How SUVs can save the climate, in cui sottolinea l’urgenza di abbandonare i veicoli più energivori in favore di auto leggermente più efficienti. Infatti, anche passando “solo” dalle 16 miglia al gallone (MPG) di una Dodge Durango alle 23 di una Toyota Tacoma, su 15.000 miglia (24.000 km) si risparmiano 285 galloni di carburante. Al contrario, cambiare una Civic (32MPG) per una Prius ibrida (47MPG) fa risparmiare solo 150 galloni di benzina.
Galloni_Vs_MPG

Questi dati dimostrano come sia molto più significativo attaccare la parte bassa della curva dell’efficienza, rispetto agli incrementi marginali che si realizzano quando già si guida un auto da 30 MPG per passare ad un’auto ibrida.

Seguendo questo ragionamento, fare un upgrade del SUV, per passare da 15 a 25 MPG, è molto più vitale che non predicare la necessità dell’acquisto di veicoli ad alta efficienza. Questo poichè i galloni si traducono direttamente in kg di CO2. A questo punto ci sembra giusto aggiungere che guidare meno qualunque auto (o non possederla affatto, usando ad esempio il car sharing) per ridurre quei 24.000 km l’anno è altrettanto vitale.

4 – PLAN B 3.0  A PLAN OF HOPE; di Lester Brown dell’Earth Policy Institute;

5 – Vivere a zero emissioni (pdf 4 pagg), di Paolo Rumiz (La Repubblica); da QualeEnergia.

Ecco da dove verrà l’idrogeno

22 Novembre 2007 Nessun commento

biohydrogen
Source: Bruce Logan and Shaoan Cheng, Penn State

via Penn State University

La produzione di idrogeno microbico minaccia di estinzione il dinosauro-etanolo

Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi John Ruskin

Voci di vendita da Ballard a Mercedes

7 Novembre 2007 Nessun commento

In questi giorni corrono delle voci di contatti tra Ballard e i costruttori automobilistici suoi partner (Ford detiene 11,2% e Daimler il 18.7%). Le ragioni fondamentali sarebbero i lunghi tempi di commercializzazione e gli alti costi di sviluppo (comunicato).

Per chi ha conosciuto gli sviluppi di Ballard dagli anni 90 la notizia è fonte di preoccupazione: Ballard è la ditta produttrice di celle a combustibile polimeriche, avendo iniziato lo sviluppo delle PEMFC ricomprando dei vecchi brevetti della General Electric che hanno portato a conseguire dei progressi stupecacenti. Le celle di Ballard hanno veramente portato la vecchia tecnologia delle “batterie a gas” di Grove a candidarsi per cambiare la mobilità su strada.

Sulla storia dell’avventura di Geoffrey Ballard e dei suoi collaboratori vedi il libro:

Powering the Future: The Ballard Fuel Cell and the Race to Change the World, di Tom Knoppel.

In ogni caso concordo con la nota di M.W. su Autobloggreen : “Le ragioni invocate da Ballard sono “i lunghi tempi dei progetti di commercializzazione e gli alti costi di sviluppo”; una frase del genere detta da una ditta di fuel cell significa la fine dei politici che restano di fronte ad auto a fuel cell a parlare di un futuro ad idrogeno. Solo perche Ballard vende l’attività automotive ad una compagnia più grande non significa che le fuel cell siano (economicamente) insostenibili. (Sarebbe il caso se non trovassero un compratore).

E’ più probabile che Ballard, avendo capitali limitati, e non può espandersi su un mercato particolare (auto) troppo lento per avere redditività commerciale. La vendita dell’automotive dimostra semplicemente che Ballard no può giustificare oltre attività di sviluppo sulla base del business model applicato, ma non significa che un grande costruttore di automobili (che ha interessi personali nella sostenibilità di lungo periodo dell’industria dei trasporti) non sia in grado di giustificare la continuazione degli investimenti:

“For better or for worse, this is move means relatively little or nothing for the future of cars and fuel cells”.

Per approfondimenti sui sistemi PEMFC, vedi Tesi.

Honda says: Ibridi “Plug-In” sono inutili, non riducono le emissioni

23 Ottobre 2007 Nessun commento

La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce. Rousseau

L’AD di Honda Takeo Fuku ha probabilmente voce in capitolo (Honda è il secondo costruttore di auto ibride al mondo): i veicoli ibridi plug-in non servono ad una riduzione delle emissioni.

“the kind of plug-in hybrid currently proposed by different auto makers can be best described as a battery electric vehicle equipped with an unnecessary fuel engine and fuel tank..” Reuters

LEGGI l’originale da AutoBlogGreen.

Approfondimenti

6 miti sull’idrogeno – La suite;

Energy: problems and solutions

Colpo su colpo

Aggiornamenti

Honda presenterà il nuovo veicolo a Fuel cell il 14 novembre al salone auto di Los Angeles;

L’AD Fukui vede le auto a fuel cell “close to mass production in 10 years”, da Physorg.

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L’acqua per l’Economia dell’Idrogeno

23 Ottobre 2007 Nessun commento

blu

Un aspetto poco trattato negli studi sull’idrogeno consiste nella quantificazione dei bisogni di acqua per la sua produzione. L’acqua è necessaria sia direttamente nella produzione dell’idrogeno, per scissione con l’elettrolisi o nel processo di reforming del metano, che indirettamente per il raffreddamento delle centrali elettriche per alimentare l’elettrolisi.

Lo studio non considera i costi e si basa su una produzione di 60 miliardi di kg di idrogeno nel 2030, parzialmente prodotti da elettrolisi con elettricità termoelettrica.

Il riferimento è nel paper: The Water Intensity of the Transitional Hydrogen Economy di Michael Webber

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Una prima questione riguarda i consumi elettrici della produzione con elettrolisi; non si evince dal testo se i consumi comprendono la compressione e lo stoccaggio dell’idrogeno.

Analisi

Lo studio inizia quantificando la domanda futura di idrogeno in miliardi di kg; tra l’ipotesi di Turner (150), Kruger (104) e del National Research Council (60) scelgie quest’ultima, equivalente ad 1/3 dei consumi attuali di benzina e diesel totali negli Stati Uniti: 180 miliardi di galloni (dato che 1 kg H2 è equivalente ad un gallone di benzina o diesel).

Consumi diretti di acqua

Da un’efficienza teorica dell’elettrolisi che consuma 2,38 galloni (gl.) di acqua per kgH2 si arriva ad un consumo di 143 miliardi di galloni di H2O per produrre 60 miliardi di kgH2. La produzione di H2 da Steam reforming richiede 1,19 gl/kg come materia prima e 3,5 gl per il vapore.

L’elettrolisi richiede acqua per il raffreddamento delle centrali termoelettriche. Il vettoriamento ed il trattamento dell’acqua richiedono: da 0 a 0.014 kWh/gl e 0.085 kWh/gl, rispettivamente. Questi dati portano ad un consumo compreso da 0.2 a 0.24 kWh/kgH2.

Ne consegue che i consumi energetici per produrre H2 da elettrolisi sono, teoricamente 39.4 kWh/kgH2, mentre i reali, efficienza al 60%, salgono a 65.7 kWh/kgH2.

L’analisi mostra subito la sensibilità all’efficienza dell’elettrolisi della produzione di H2 mediante…elettrolisi! Questo nel caso in cui l’idrogeno è candidato a sostituire 1/3 dei consumi attuali totali di benzina e diesel negli Stati Uniti.

Lo studio non dice: “Simuliamo come potrebbe avvenire la produzione di H2 fra 30 anni”, bensì stima quanta acqua ed elettricità servono per produrlo con tecnologie attuali e per i bisogni automobilistici attuali.

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