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L’OdR 21 giugno – 4 luglio 2007

La tranquillità dell’anima deriva dalla moderazione nel piacere.

Democrito

Un piccolo sunto degli avvenimenti personali e di quelli personalmente ritenuti rilevanti delle ultime settiamane a parziale giustificazione della pausa di post degli ultimi giorni.

Come proposto qui, per combattere il picco dei consumi nel periodo di gran caldo si sono tolte le cravatte all’Eni, lo dice anche La Repubblica…e l’idea fa proseliti.

Nei giorni scorsi sono stato in Svizzera, per piacere, prendendo parte al matrimonio di un amico a Ginevra; la città negli ultimi anni ha continuato ad attuare una politica decisa di urbanismo sostenibile, togliendo spazio alle automobili a favore di tram, autobus e biciclette. Genève la rouge, ha cosi mantenuto la sua vocazione “sociale”, scoraggiando senza bizantinismilegislativi la mobilità motorizzata individuale. Un esempio: per l’addio al celibato ci siamo ritrovati in 10 “casualmente” tutti in bicicletta!

Il risultato di politiche coerenti ha portato nella capitale della Svizzera romanza ad un’ingegneria stradale capillare che non lascia spazio a comportamenti indisciplinati: ogni marciapiede mostra chiaramente se il parcheggio è lecito o no, scivoli dei pedoni sono invalicabili così come le onnipresenti corsie preferenziali e ciclabili sono impercorribili, con la maggior parte dei quartieri che delimitano chiaramente al loro ingresso le zone 30 kmh. E quello che chiamavo disegnare lo spazio per la sua riconquista, qualche post fa

Novità politiche: Veltroni a Torino ha parlato di ambiente come problema top del paese, con l’energia solare e l’idrogeno come risposte (vedi). Apriti cielo. Lo scatenamento della blogosfera non si è fatto attendere..ovviamente. Ci ho ragionato un po su e, penso che l’avversità sia dovuta a molteplici fattori, eccoli sinteticamente..

I motivi dell’avversione all’idrogeno

1) Tempi lunghi. Molti ingegneri, fisici e chimici hanno lavorato sull’idrogeno e le celle a combustibile (FC) nel passato, non vedendo risultati hanno pensato che nessuno ne avrebbe conseguiti.

2) Settore Militare. L’idrogeno e le FC sono molto interessanti per l’industria militare, che, per ovvie ragioni le finanzia, necessitando di energia nell’equipaggiamento moderno a basso segnale termico, questo fa pensare che le FC siano una tecnologia “di guerra” (e l’idrogeno collegato agli incendi di dirigibili ed alle bombe Teller). E’ falso falso falso: è l’energia della pace, che smilitarizza il mondo.

3) Nucleare. Esistono seri progetti di produzione di idrogeno da energia nucleare, questo porta i suoi detrattori a far credere che l’idrogeno porti alla costruzione di centrali, un’altra falsità: l’idrogeno può servire nelle fasi di bassa domanda per valorizzare elettricità a buon mercato e zero CO2.

4) Auto e Petrolio. La forte presenza delle majors del petrolio e dell’automobile nella ricerca sull’idrogeno e le FC porta i loro nemici a definirle come fumo negli occhi per sottrarre fondi da progetti “realmente” ecologici e più facilmente realizzabili; è uno spirito cyberpunk che fa sorridere: se la conoscenza esistesse già, la competizione tra gli interessi aziendali e nazionali la porterebbe sul mercato immediatamente. In realtà, dagli anni 80 in poi l’innovazione nella scienza dei materiali, nella catalisi, nell’elettronica, nei motori elettrici e nei compressori ha portato varie filiere dell’idrogeno e due tecnologie FC alla fase della pre-comercializzazione. Ovviamente, oggi non è semplice costruirsi da sé un’auto a FC a membrana come retrofittare una Fiat 500 con batterie al litio, semplicemente perche un produttore di FC non ha interesse ha fare da fornitore agli autoricambi esistenti.
Fine parentesi di riflessioni personali sulle avversità della galassia informativa sull’idrogeno.

Tecnologia.

1) il 29 giugno, una ditta inglese – la ITM Power – afferma di poter produrre un elettrolizzatore a membrana da 10 kW per 5000 $. Il vantaggio dell’idea è che l’elettrolizzatore produce idrogeno a media pressione (70 atmosfere) mantenendo una buona efficienza. Nel concetto ITM l’idrogeno viene usato in un motore a scoppio dando un’autonomia di 25 miglia. La notizia, con interessante dibattito è su Green Car Congress, sembra buona poiché con 1,6*25 = 40 km si raggiunge un’autonomia interessante andando ad idrogeno, la novità è nell’elettrolizzatore a pressione e basso costo. A termine, immaginando un’efficienza tre volte superiore con un’auto a FC o con un veicolo più leggero, la mobilità ad idrogeno è più vicina. Vedi anche AutoblogGreen.

2) Ecogeek ci segnala una ditta – la Fat Spaniel – che propone un sistema di monitoraggio dell’elettricità specialmente indicato per chi ha i pannelli solari e, a differenza che in Italia, vuole vendere. Vedi post.

Globalità – Seri segnali di cambiamenti climatici più drammatici e vicini di quanto previsto dal rapporto IPCC.

Monbiot ne parlava ieri, il 3 luglio, mentre la Commissione Europea presentava la Carta dell’energia. L’EU prevede di portare da un minimo del 20% ad un probabile 30%, in caso di accordo globale, la riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990.

Il rapporto citato da Monbiot è di James Hansen della Nasa che, sulla base dello studio del processo di scioglimento dei ghiacci non lineare, trae conclusioni drammatiche.

Contemporaneamente…

– in Europa la Professoressa Jacqueline McGlade dell’European Environment Agency lancia il programma ESPACE (European Spatial Planning: Adapting to Climate Events), per accelerare la messa in atto della pianificazione territoriale intergarata per combattere i cambiamenti climatici (trasporto pubblico, piste ciclabili ecc)

– La commissione europea terrà il 12 luglio un’audizione pubblica sull’attuazione della strategia volta a ridurre le emissioni di CO2 delle automobili;

– La commissione sta anche preparando un’agenda di politica industriale che tenga conto dei cambiamenti climatici.

Segnali preoccupanti..

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