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La deontologia del giornalista

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Foto da Fotocommunity

Oggi Eugenio Scalfari ci da il succo del mestiere di giornalista; nell’articolo “Se Prodi cadrà la sinistra scomparirà” infatti dice:

A Torino mercoledì scorso il ministro Padoa-Schioppa, invitato dal rettore a svolgere una conferenza su Altiero Spinelli, è stato contestato con urla e petardi fin nel cortile dell’Università, da 50 rappresentanti di centri sociali e frange estremiste, ed è stato seguito con attenzione e applaudito da 600 studenti e docenti nell’aula in cui parlava.

Due giorni dopo è toccato a Prodi d’esser fischiato da un centinaio di fascisti che lo hanno accolto col saluto a braccio teso all’Università Cattolica di Milano, dove l’aula magna gremita l’ha invece lungamente applaudito isolando i disturbatori. Purtroppo di questi episodi la televisione e gran parte dei giornali hanno registrato con le immagini e i titoli i fischi dei pochi sottovalutando gli applausi dei più. Non credo per faziosità ma per canone. Quale canone? […]
La agenzie di stampa danno notizie. In ordine cronologico. Quelle che ritengono di particolare interesse per i loro abbonati le fanno precedere da un suono che le sottolinea. I telegiornali e soprattutto i giornali, oltre le notizie pubblicano anche opinioni, analisi, retroscena. L’oggettività della notizia è accompagnata dalla soggettività dei commenti.

Ma anche l’oggettività della notizia contiene una buona dose di soggettività che stabilisce le pagine in cui sono pubblicate, il rilievo tipografico, il titolo che le sintetizza. Il limite alla soggettività proviene dalla deontologia la quale vuole che le notizie siano complete. I cattivi giornali spesso ignorano questa prescrizione deontologica; i buoni giornali invece la rispettano, almeno formalmente, ma non sempre sostanzialmente. Spesso accade infatti che una parte della notizia sia messa in rilievo nel titolo e nel testo e un’altra parte relegata tra due virgole o quasi. Qual’è il criterio prevalente, faziosità a parte?
Il criterio è l’eccezionalità. L’uomo che morde il cane […] Un presidente del Consiglio fischiato è certamente una notizia d’eccezione. Il presidente d’un governo di centrosinistra fischiato da attivisti fascisti lo è invece molto meno. Un ministro dell’Economia che adotta una politica di rigore, contestato da un gruppo sparuto di sinistra massimalista non è un fatto eccezionale ma del tutto normale. […] Invece, su alcuni giornali, e non dei minori, hanno avuto sette colonne di testata di prima pagina e l’apertura dei giornali delle 20.

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