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L’abbraccio di Eva (cronaca di una cm napoletana)

Nei loro giochi i bambini fanno tutti quei movimenti necessari per convincerci che le loro immaginazioni sono delle realtà. Joseph Joubert

Dalla lista Critical mass Roma, Federico:

Sono le 7e30 quando parto da casa per raggiungere la stazione Termini.
La nebbia smussa i contorni di una città ancora mezza addormentata, poche macchine per la strada…. per fortuna.
Il freddo pungente mi aiuta a riordinare i pensieri, mentre il ricordo torna alla serata precedente, alla fiaccolata in ricordo di Eva.

Fino all’ultimo sono stato tentato di rinunciare alla “trasferta”, sconfortato dall’immensità di questa tragedia…. ma alla fine mi faccio contagiare dall’entusiasmo con cui Chicca e Gianluca hanno organizzato tutto.

Siamo in sei sul treno, direzione Napoli e la Critical Mass. A più di un anno di distanza dal primo gemellaggio, torno di nuovo in terra campana a ritrovare gli amici, vecchi e nuovi.

La notizia del tragico incidente è arrivata fin qua: alla ciclofficina “Massimo Troisi” ci accolgono con le magliette stampate.
Eva è lì, ritratta sulla neve, il sorriso a sciogliere il freddo tutto intorno, mentre io mi sforzo di allontanare le lacrime.
Non ci voglio pensare, chiacchiero con gli altri mentre ci inerpichiamo sulle colline, verso il centro sociale Materdei, nella tre giorni antifascista organizzata contro l’avanzata di Casa Pound.
Poi di nuovo giù, mentre torno indietro nel tempo, con il pensiero a quel sabato piovoso, nel febbraio del 2008, quando la CM napoletana muoveva i primi passi. Da allora quanti giri di pedale!

Una maggiore consapevolezza si fa strada tra i partecipanti. Ai guizzi euforici dei primi incontri si accompagna una nuova responsabilità, una coscienza di gruppo che cerca attraverso la bici di fare breccia nell’indifferenza silenziosa (strafottente?) dei passanti.

Non sono mai sceso volentieri a Napoli, sopraffatto dalla paranoia di chi si sente straniero in una terra sconosciuta, indecifrabile, caotica, dove alla curiosità si sostituisce l’apprensione ed il nervosismo.
Mi tornano in mente le parole di Saviano:

“sempre più spesso tutto ciò che i ragazzini del Sistema vogliono, cercano di ottenerlo con il ferro, così come chiamano la pistola, e il desiderio di un cellulare o di uno stereo, di un’auto o di un motorino, facilmente si tramuta in un assassinio” (Saviano, Gomorra)

Se la Critical Mass Romana è militanza, qui a Napoli è futurismo, avamposto, trincea.

Ci fermiamo in Piazza del Plebiscito: qualche parola e un minuto di silenzio per ricordare Eva.
L’amarezza cede il passo ad una nuova emozione che mi straripa dentro: la solidarietà degli altri. La loro partecipazione commossa ed appassionata mi sorprende e mi conforta.

E’ vero, nessuno dei presenti la conosceva, ma tutti condividiamo il senso di insicurezza che si prova pedalando per le strade delle nostre città: che sia Milano, Roma, Napoli…. Catania.

Nella assurdità della morte, rivivo anche qui, in un’altra città e un’altra cultura, una nuova vitalità, la rivendicazione di un gesto (la pedalata) e con esso il diritto ad esistere fuori dai rapporti di forza dettati dalle macchine e – più in generale – dal pensiero dominante.

Circondato dalle biciclette lentamente mi rilasso, mi lascio scaldare dal sole, seguo gli altri e l’entusiasmo con cui affrontano le salite, le piazze trafficate, gli sguardi di compassione (ma anche quelli meravigliati, divertiti, incuriositi), i passaggi rasenti degli scooteroni.

Superati i “chiattilli” all’uscita del liceo, svoltiamo infine su via Caracciolo, dove saluto estasiato il mare e un cielo limpido, immenso, disarmante…. sullo sfondo si staglia il Vesuvio, la costiera amalfitana, l’isola di Capri.

Ritrovo Eva sulla maglietta, il suo sguardo puntato verso l’obiettivo, mentre la macchinetta fotografica fissava l’attimo per sempre.
Distesa sulla neve, i capelli mossi ad incorniciare il volto, seguo la linea del giacchetto…. lentamente mi unisco al suo sorriso, ora che finalmente percepisco la meraviglia del suo abbraccio.

Era questo che ci volevi dire?
Ovunque tu sia, Eva, sono sicuro che hai già rimediato un’altra bicicletta.

Ringrazio:

Chicca e Gianluca, che non hanno mollato un attimo

Sam, Marcin e Francesco, compagni di scompartimento e di sellino

i controllori del Roma-Napoli: santi subito

Alfredo, Luca, Stefano, la ciclofficina “Massimo Troisi” e tutta la Critical Mass napoletana per averci accudito premurosamente ma soprattutto per l’instancabile, appassionata, trascinante azione d’avanguardia

ps: tanto per non perdere l’abitudine, al termine della pedalata ha avuto luogo un ciclopicnic in villa, a pochi passi dal mare. La rappresentanza romana, forte dell’esperienza maturata in tre anni di incontri al Pincio, si è distinta per competenza, professionalità e dedizione alla causa del bivacco non autorizzato in aree di particolare interesse.

Napoli 7.11.2009

FedericoAbbracciato
hai voluto il ricordo?.. e mo’ pedala!

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