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Posts Tagged ‘picco’

Gowdy sull’origine dell’homo economicus

3 Ottobre 2008 Nessun commento

Un testo di John Gowdy, Production theory and peak oil: collapse or sustainability? (pdf 11 pag) propone una identificazione e caratterizzazione delle dinamiche culturali e materiali alla base dell’homo oeconomicus.
Secondo Gowdy, tutte le culture sono guidate da miti che danno significato ed obiettivi alle vite di ciascuno. Condizionate come sono da vincoli sociali, biologici ed ecologici, i miti possono essere una forza propellente ed unificante al tempo stesso, che porta all’affermazione di una cultura, unificando, consolidando e canalizzando gli schemi di comportamento che portano le società ad affermarsi le une rispetto alle altre.
Gowdy cita Shalin, che riporta l’homo oeconomicus a due idee profondamente radicate nella cosmologia Occidentale. La prima è la nozione di peccato originale, l’idea che il genere umano sia condannato all’eterno tormento a causa dei loro insaziabili desideri carnali. La seconda è l’ordine naturale, l’idea che le azioni spontanee di agenti isolati tra loro, porteranno comunque a un equilibrio armonioso.

La manifestazione economica di tutto questo è che gli uomini sono improntati di una natura aggressiva e solitaria, ma che possono essere redenti dal libero mercato, il cui scopo teleologico è trasformare l’egoismo individuale in armonia sociale.

L’uomo economico è il peccatore ed il mercato la sua strada alla salvezza.

L’uomo economico nasce dal buon selvaggio dell’epoca Vittoriana e dallo stato di natura originario, nel quale gli esseri umani conducevano un’esistenza pura e libera dai vincoli sociali, scriveva Hobbes (1651, citato in Bowles 1998, p. 75)

E’ la decrescita stupido!

30 Settembre 2008 Nessun commento

The Cry

Foto André Schwabe

Il lupo non si preoccupa mai di quante siano le pecore. Virgilio

Questo lunedì è iniziato con il bell’articolo Confindustria e le Ceneri di Gramsci, di Massimo Giannini e si conclude con il crollo delle borse conseguente al no del Congresso al piano di salvataggio delle banche (analisi di Jerome e di L. Spaventa).

Come Gramsci parlava della vera concorrenza ed intraprendenza di mercato, così Berlinguer intuiva che “crescita” non significava consumo, spesa e spreco…ma piuttosto equilibrio di vita, etica personale e serenità interiore. In un sistema politico, economico e sociale inclusivo delle sue componenti più deboli. (Nel senso dell’utilità di Rawls)

Penso che oggi si possa iniziare a rifondare ideali politici e programmi di economia iniziando a riconoscere il trionfo di Georgescu Roegen: l’analisi dell’economia al di là della miope frontiera del profitto aziendale, che include la scarsità delle risorse e la degradazione dell’energia vede il suo riconoscimento, ad esempio, in tutti gli studi di impatto ambientale. La prospettiva intergenerazionale è ormai vigente in tutte le scelte (un articolo con l’esempio per i biocarburanti è: Can Biofuels Replace Fossil Energy Fuels? A Multi-Scale Integrated Analysis Based On The Concept Of Societal And Ecosystem Metabolism: Part 1, scarica, pdf 38 pagg).

La fine del petrolio a buon mercato, in anni di crescente preoccupazione per i cambiamenti climatici (l’altra faccia della nera medaglia della crescita ottusa, che invia in aria e nelle discariche gli scarti delle risorse sprecate) ha dato un colpo decisivo alla finanza speculativa imperante.

Volevo scrivere dell’importanza del ripristino della ferrovia Civitavecchia-Orte, di quanta sostenibilità e legalità necessita l’Italia che solo una rete ferroviaria capillare per cose e persone ci potrà dare (vedi La rinascita dei treni locali in Francia o Mobilità senza petrolio parte 1 – Treni). Ma non importa. Importano i desideri delle persone, che poi, diffusi ed incanalati divengono programmi e progetti…

Ancora regnerà l’incertezza, molti proporranno “ricette” per uscire dalla crisi, finanziaria, energetica. La sicurezza, i prezzi, i consumi. Tutto senza una possibilità di respirare aria di futuro, schiacciati dagli interessi dei 1000 milioni di bottegai arrivati una generazione fa dalla campagna, con i denti sulla loro rendita di posizione. A smerciare le perline cinesi per i turisti in pellegrinaggio a forma di Vaticano e Colosseo. Una nausea.

Mi chiedo, se si nega la storia, giocando sul ruolo della Resistenza come “funzionerà” l’italiano del XXI secolo? Chi non difende i giudici, come nel caso di Mani Pulite, come potrà dirsi “liberale”? (Tradendo la libertà d’impresa).

Meno male che B. ci dice che siamo un paese manifatturiero

Notizie 2 luglio 2008

News 26 Giugno 2008

26 Giugno 2008 Nessun commento

Avvertenza; è quasi tutto in inglese (uno in francese)..

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Petrolio – Picco dei prezzi o delle quantità?

12 Giugno 2008 Nessun commento

cro

Esistono due scuole di pensiero per spiegare il petrolio a 120 130 dollari al barile. La prima imputa ai mancati investimenti ed alle speculazioni sui mercati l’attuale record del prezzo; la seconda ritiene che non si tratti di limiti tecnico-economici ma fisici, poiché i pozzi “facili” sono in via di esaurimento e l’offerta si sta avviando ad una fase di declino.

A fine aprile 2008 il prezzo del greggio ha raggiunto la soglia dei 120 dollari al barile. Le ripercussioni dei continui rincari del petrolio sull’andamento dell’inflazione e sulla crescita economica sono causa di preoccupazione diffusa, poiché il costo del petrolio incide sui costi di produzione di tutte le merci: direttamente, come materia prima nei processi produttivi e, indirettamente, attraverso il costo dell’elettricità.

Graf01

Negli ultimi anni, si è sviluppata una domanda supplementare di petrolio (Cina, India e Brasile in primis) che “brucia” rapidamente la produzione proveniente da un sistema di raffinerie operante al massimo della capacità. Il mercato del petrolio si trova quindi in una fase di domanda tesa, cui si deve aggiungere il forte apprezzamento dell’euro sul dollaro statunitense. Il rapporto delle monete riflette lo stato dell’economia americana, di cui proprio il petrolio (oltre alla crisi dei mutui) potrebbe rappresentare uno dei fattori determinanti. La produzione statunitense di greggio, infatti, è in calo da anni e molti paesi produttori tendono a contrattare il proprio greggio in una valuta diversa da quella statunitense.

Due visioni contrapposte si fronteggiano per spiegare l’attuale prezzo dell’oro nero: la prima, sostenuta dal mondo delle compagnie petrolifere, dal Governo USA e dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, pone al centro del problema i meccanismi del mercato libero per la formazione del prezzo, spiegando il fenomeno con un mercato che, pur con riserve sufficienti, nell’attuale fase di tight demand è limitato dalla capacità di estrazione e raffinazione. La seconda, che basa la sua analisi sulla fisica e sulla geologia, evidenzia il progressivo esaurimento dei principali giacimenti e si sofferma sulla crescente scarsità di risorse cui i principali paesi industrializzati dovrebbero iniziare a far fronte senza indugio.

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Breve storia di Petroconsultants

Frequentando questo sito si cerca di rimanere aggiornati su alcuni argomenti “scomodi”, quali il picco del petrolio. E’ di particolare interesse la pubblicazione sul sito di ASPO di un breve testo, The first ever oil database, the history of Petroconsultants, che racconta la storia della società Petroconsultants di Ginevra.

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Previsione mondiale di petrolio, febbraio 2008

17 Febbraio 2008 Nessun commento

Previsione mondiale di petrolio, Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti inclusi Aggiornamento a febbraio 2008

Pappagallo

Panem tamquam cenerem manducabant. Giordano Bruno

Sintesi

1 La produzione totale di liquidi (Graf 1) resta su un plateau di picco dal 2006 e si prevede una discesa dal picco nel 2009. Un numero crescente di esperti di petrolio prevedono dei plateaux di picco produttivo per il futuro. Secondo l’Agenzia Mondiale dell’Energia (IEA), il picco di produzione (“record” in vigore) è di 87.2 milioni di barili al giorno, registrato a gennaio 2008. Fino a quando la domanda continua a crescere anche i prezzi lo faranno.

2 Le previsioni per la produzione di greggio e condensati (C&C) mantengono il picco del 2005 (Graf 2). Le previsioni al 2100 mostrano un declino della produzione di C&C secondo un metodo bottom-up che copre dal 2008 al 2012 (Graf 3). La previsione mostra un leggero declino dal 2009, seguito da un tasso di decrescita del 3% l’anno dal 2012.

3 Il tasso mondiale di giacimenti scoperti ha avuto il suo picco nel 1965 (Graf 4) e la produzione ha superato le scoperte ogni anno dalla metà degli anni ’80. Il tasso di scoperta dei mega-giacimenti ha raggiunto il picco nella metà degli anni ’60 (Graf 5). Il lasso di tempo intercorso tra il picco delle scoperte nel 1965 e quello della produzione di petrolio del 2005 di 40 anni è simile ai 42 anni intercorsi negli USA Lower 48 (Graf 6), nell’analisi di Campbell.

4 Le revisioni della produzione mondiale di C&C per ottobre e novembre 2007 (Graf 7 ed 8) mostrano un declino significativo per Messico, Mare del Nord e l’Arabia Saudita ed un aumento significativo per Russia, Azerbaijan ed Angola. Poichè la Russia appare su un plateau di produzione e l’Arabia Saudita, il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti hanno probabilmente il picco produttivo, la produzione mondiale di C&C continuerà lentamente a scendere.

5 L’Arabia Saudita mantiene il picco del 2005 per C&C (Graf 10), riflettendo il picco mondiale (Graf 2). La produzione Saudita di C&C è scesa a 9,0 mbg, 0,6 mbg in meno dei 9,6 mbd del 2005 (Grafs 9 e 10).

6 Il Kuwait mantiene il suo picco minore del 2006 nel C&C (Graf 12). La produzione di C&C del Kuwait è oggi scesa a 2,5 mbg, meno che nel 2006. Esiste una forte probabilità che il Kuwait abbia passato il suo picco minore del 2006 peak (Graf 11 e 12). Il picco maggiore del Kuwait è stato 3,3 mbg nel 1972.

7 Gli Emirati Arabi Uniti mantengono il picco del 2006 per C&C (Graf 14). La produzione di C&C degli Emirati Arabi Uniti è scesa a 2,6 mbd, aggiustando i dati per la manutenzione, appena inferiore al picco del 2006. Esiste una forte probabilità che gli Emirati abbiano passato il picco nel 2006 (Grafs 13 e 14).

8 Per la produzione mondiale di gas naturale liquidi da raffinazione si prevede un incremento dovuto ai nuovi progetti in area OPEC (Graf 15). La produzione mondiale di etanolo ed altri liquidi (XTL) dovrebbe raddoppiare nel 2012 (Graf 16). Per i guadagni della raffinazione si previsti un declino a partire dal 2012 (Graf 17).

Via The Oil Drum.

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News 13 dicembre 07

13 Dicembre 2007 Nessun commento

Maxi multa al mondo dell’auto “Violazione dei limiti di CO2” ed il forum;

La 500 elettrica su TG Leonardo;

Piemonte, con il detersivo alla spina risparmiate 13,4 tonnellate di CO2;

Al Macchia Rossa, regali di Natale riciclati (Roma, Magliana);

Negli uffici italiani si consumano ogni anno 1,2 milioni di tonnellate di carta.

Henry Groppe: IEA to blame for $100 oil spike, l’esperto dice:

” l’IEA la responsabile per i prezzi attuali del petrolio. L’agenzia ha sbagliato a prevedere (set. 06) 1.8 milioni di barili al giorno in più dai paesi non-Opec nel 2007; l’Opec ha tagliato la produzione e gli altri hanno prodotto solo 0.5 Mbg.

Risultato: petrolio a 90$/barile.

Prezzo previsto: 65-85 $/bl fino al 2015.
PS Groppe non crede che l’Arabia Saudita sia vicina al picco: “the kingdom can maintain 8-9.5 mb/d for as long as two decades, and that it will also build a cushion of spare capacity. However he also believes global oil production will peak in 2008 because of steep declines elsewhere“.

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Domani accadrà: OPEC meeting del 5 dicembre

4 Dicembre 2007 Nessun commento

Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro.
Euripide

Domani si riunisce l’OPEC. Come dicevamo 5 giorni fa, se la produzione dell’Arabia Saudita non aumenterà e nonostante:

– Chavez abbia perso il referendum;

– la Turchia non abbia invaso il Kurdistan iracheno;

– il Mend non abbia attaccato piattaforme sul Niger;

– non ci siano uragani nel Golfo del Messico;

I mercati finanziari interpreteranno il segnale come una conferma alle crescenti preoccupazioni sul potenziale produttivo del gigante arabo (vedi).

Aggiornamento

Nel frattempo..Oil Prices Edge Up Ahead of OPEC Meeting, da Associated Press

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Picco, Oh! Picco…tra il dire ed il fare

7 Novembre 2007 6 commenti

Nubia_1963

Tutto pare coincidere:

– il report Crude Oil The Supply Outlook del 22 ottobre sulle quantità prodotte in diminuzione (a conferma delle previsioni di Campbell e Bernabé del 1998);

i prezzi che si infiammano (100 $/barile per l’Indonesiano Tapis, 95 il Brent);

– il capo economista dell’IEA, Faith Birol, che afferma: “Mi dispiace dirlo ma andiamo incontro a dei tempi difficili. Molti obiettivi sono stati prefissati ma poco è stato fatto. There is a lot of talk and no action“…ed il World Energy Outlook 2007 (con approfondimenti su Cina ed India) che spiega e non risolve il pessimismo di fondo.

– i dai dell’EIA che confermano la stabilizzazione della produzione mondiale;

Vediamo un po di dati:

La produzione mondiale annuale dal 1997:
Produzione_annuale

…ed i prezzi in dollari ed euro al litro dal 2003:

Brent_Prezzi�$

Siamo davvero sicuri che il problema sia il riscaldamento globale?

Crude Oil – the Supply Outlook

22 Ottobre 2007 Nessun commento

penzoil

I mari possono sommergere, ma gli uomini di carattere resteranno fermi come la riva, Tirukkural

E’ uscito oggi il rapporto della Ludwig-Bolkow-Systemtechnik GmbH per Energy Watch Group sulla produzione mondiale di greggio. Peak oil is Now!

  1. Il picco della produzione è stato raggiunto nel 2006, (vedi post Il secolo delle radici di Baktiari del 26 aprile);
  2. La produzione si dimezza entro il 2030 (al contrario delle previsioni IEA, secondo le quali inizia solo allora).

Se risulterà vero potremo dire che Bernabé nel 1998 aveva stra-ragione…ed anche Campbell! (The end of cheap oil, su Scientific American)

“My forecast is that between 2000 and 2005 the world will be reaching peak production from our known fields, and after that, output will decline.” But demand will keep growing, slowly but inexorably.

Il report Crude Oil The Supply Outlook (pdf 101 pagg).

Vedi sintesi sul Guardian e l’entusiasmo su Petrolio.

Via Energy Crisis.

AGGIORNAMENTO
L’intervista di Franco Bernabé sulla Forbes del 1998, grazie a Frank Galvagno.

Le buone notizie del 26 luglio

26 Luglio 2007 Nessun commento

Aggiorna al Sextidi 26 Messidor 215

15 Luglio 2007 Nessun commento

Si festeggia (è estate) la

La Presa della Bastiglia in bicicletta, da Blogeko

Monsieur Le Brent approccia gli 80$/barile, da AspoItalia (vedi EIA con 77 $/bbl [al 7 luglio])

Rickover’s Dream, Admiral Hyman Rickover speech, da Gail the Actuary (ispirato da Michael Hedges)

LA FARSA DELLE ENERGIE ALTERNATIVE e LA NUOVA 500 FA SCHIFO, da ComeDonChischiotte

Il picco elettrico del solstizio (nascosto)

21 Giugno 2007 2 commenti

L’esperienza è una cosa che si acquisisce subito dopo averne avuto bisogno, Proverbio spagnolo

Ne ha parlato il telegiornale: oggi abbiamo raggiunto i 54 terawatt. E’ un record negativo e da battere, perché nonostante faccia caldo non siamo ancora alle temperature massime.

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Da dove verrà l’idrogeno 02

Il report “Da dove verrà l’idrogeno” (in tedesco) della Ludwig Bölkow Systemtechnik GmbH (LBST) inizia fornendo un’ampia sintesi sui principali scenari di petrolio, gas e carbone.

La situazione del petrolio secondo gli Outlook dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) mostra una chiarissima divergenza tra domanda e produzione; il divario è talmente evidente che la domanda giusta da porsi è: “Da dove verrà il petrolio?”


Nel rapporto si afferma, in modo abbastanza perentorio:

La ricerca di un’infrastruttura sostenibile per l’offerta di energia non può attendere oltre. Esiste una crescente preoccupazione che non rimanga tempo per assicurare una transizione dolce verso un mondo senza le energie fossili

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