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Picco del petrolio ed economia dell’idrogeno

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Foto da Fotocommunity

Sintetizzando molto, in questi ultimi giorni ho cercato di seguire sia gli aggiornamenti sul picco del petrolio, che quella che ritengo la sua soluzione: l’idrogeno.

Picco del petrolio

Riguardo al picco del petrolio, i riflettori si sono accesi sulla conferenza di ASPO Italia, un evento importante per oratori e presentazioni, in primis Bakhtiari (vedi post), oltre a Luca Mercalli, che ha parlato della realtà dei cambiamenti climatici (video, da PetrolioBlogosfere).

Passando dal picco alle soluzioni, il “dopo”, si entra nel terreno dell’incertezza, di progetti dentro laboratori, soluzioni innovative ma non “certificate” ecc.


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Alla conferenza Aspo-1 si è risaliti al Club di Roma, ma non si è parlato né di Georgescu-Roegen, né di idrogeno. Sono stati citati l’efficienza energetica, la decrescita (vedi La décroissance), le energie rinnovabili ed i biocarburanti (vedi Economist) ; Bakhtiari ha parlato, seriamente di piantare alberi e della gestione dell’acqua, come “soluzioni”. Giustamente, ma con gli alberi non si vede l’energia prodotta. O forse serve parlare di cicli, di acqua e, quindi, di idrogeno…

Sperando che i prossimi incontri ASPO si allarghino alle proposte per il dopo picco ed augurandomi di potervi partecipare, noto che viene riposta molta fiducia nei bio-carburanti; spinta dall’eco mediatica della visita di Bush in Brasile.

Anche in questo caso Georgescu è profeta, avendo previsto – nell’epoca in cui si confidava nella meccanizzazione a petrolio dell’agricoltura per aumentare il nutrimento degli uomini – che a breve si sarebbe invertito il ciclo: infatti, ora si investe in piante per “nutrire” le macchine (vedi Pulse). E qualche timore sui prezzi agricoli inizia a serpeggiare…oltre alla questione acqua.

Economia dell’idrogeno

Sul web intanto autorevoli fonti citano l’articolo di Robert Zubrin, The Hydrogen Hoax, (la truffa dell’idrogeno) che smonta sistematicamente ogni possibilità di uso dell’idrogeno sia dai combustibili fossili che da fonti energetiche rinnovabili. L’articolo di Zubrin così come vari scritti di Ulf Bossel (vedi post) mi hanno inquietato molto, ricchi come sono di dati su efficienze, costi e zeppi di fattori di conversione. Tuttavia, se la posizione di Bossel è oggetto di dibattito, ad esempio su Tangledwing, mentre la “Truffa” di Zurbin appariva non contestata e spesso citata.

Gioia vera è stata la scoperta della confutazione punto per punto del testo da parte di HydrogenTruth nell’articolo: Debunking Rightwinger Propagandist Robert Zubrin’s so-called Hydrogen Hoax.

L’articolo spiega perche numeri volutamente errati sono dati per efficienza di elettrolisi, compressione dell’idrogeno, trasporto, mentre altri sono nascosti quando si propone l’alcool come soluzione, ora molto in voga.

Il sito ci informa anche sull’ammontare dei finanziamenti delle lobby petrolifere ai vari think tank.

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  1. 15 Marzo 2007 a 13:06 | #1

    Grazie per il link a ecoalfabeta con il video di Bakhtiari.
    Il convegno ASPO ? stato molto importante perch? ha posto in modo assai chiaro il problema delle risorse per l’Italia: il declino delle risorse non rinnovabili e l’urgenza di aumentare la quota di fonti energetiche rinnovabili.
    Essendo un convegno dedicato all’energia non si ? parlato in modo esplicito di decrescita o di Nicolas Georgescu Roegen, anche se credo che sia un punto di riferimento per diversi dei relatori e dei partecipanti al convegno.
    Se non si ? parlato di idrogeno, ? forse per i motivi seguenti:
    (1) Non esistono minierre di idrogeno;
    (2) Non esistono processi naturali per cui l’idrogeno pu? formarsi dall’energia solare;
    (3) L’idrogeno sar? un ottimo modo di immagazzinare energia, allo stesso modo delle batterie; ? un vettore intermedio di energia, utile finch? si vuole, ma rappresenta tuttalpi? un contributo e non LA soluzione (fosse cos? semplice!)

    Le (al plurale) soluzioni comprendono fonti energetiche rinnovabili, risparmio energetico, decrescita.

  2. 16 Marzo 2007 a 1:19 | #2

    Grazie per il link!
    Ma vorrei precisare che in Aspo si ha nessuna, ma proprio nessuna, fiducia nei biocarburanti. Anzi, aleggia una certa indignazione per risorse alimentari usate per nutrire le macchine… 🙂

  3. 16 Marzo 2007 a 1:24 | #3

    Ripensandoci: vorrei contattarti per questioni ciclistiche. Puoi mandarmi una mail? Non sono riuscita a trovare la tua! Grazie!

  4. Moreno
    17 Marzo 2007 a 4:39 | #4

    Confermo quello che ha scritto Debora, anch’io ero presente alla conferenza e vedo che di Aspo-1 avete capito poco, avete le idee confuse su quasi tutto. Consiglio di rileggere i resoconti sul blog dell’Aspo o di risentire la conferenza su RadioRadicale

  5. gianfiorito
    21 Marzo 2007 a 12:05 | #5

    Beh io ci ho messo il link a Radio Radicale, le idee saranno confuse ma qualcuna c’?, mentre parlare di rinnovabili, efficienza e decrescita ? giusto ma non molto specifico. Quello che credo manchi a ASPO sia specialmente la strategia per affrontare la fase di transizione di prezzi crescenti, tensioni geopolitiche e cambiamenti climatici. Lo ripeto l’idrogeno rappresenta il ponte tra l’infrastruttura energetica attuale e la nascente offerta di elettricit? rinnovabile. Oltretutto nel campo trasporti il passaggio ai carburanti gassosi per motori tradizionali, ibridi che, in seguito, a fuel cell ? uno sviluppo naturale. Oggi si ripettano le norme Euro 4 con GPL e metano, domani alcol e biodiesel al 10/20%, idem per gli ibridi, ma, ad es. nei centri storici, dove non si tollerer? il rumore serve il tutto elettrico e non credo che 50 kW a ioni di litio saranno affidabili, n? fattibili….

  6. pcd
    24 Marzo 2007 a 11:07 | #6

    il biocarburante ? una fonte alternativa al petrolio ottima per la vostra generazione.non riuscite a capire il livello di preparazione per scoprire queste fonti cari saluti

  7. gianfiorito
    26 Marzo 2007 a 10:17 | #7

    cosa intendi per “livello di preparazione”? Io noin sono contrario per principio ma fino ad ora mi sembra un po come mettere grappa in un motore..se ? vero che con i biofuels prodotti da alimenti un pieno equivale al nutrimento di un anno..comunque faccio un altro post ..quindi a presto
    Giancarlo

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