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Il decoro urbano insensato: biciclette rimosse a Largo Argentina

cosibello

Testimonianza #1

Roma, 15 OTTOBRE 2008 ORE 17.30 LARGO ARGENTINA. Due furgoni del Decoro Urbano dell’AMA carichi di bici, l’operatore ecologico che trincia le catene; scendo dal mio velocipede e mi informo. Tutte le biciclette legate lungo la balaustra che si trova sulla destra di largo Arenula direzione lungotevere, sono state rimosse.

Pare che l’intervento si sia reso inevitabile dopo le lamentele degli abitanti e l’insopportabile degrado offerto dalle 2 ruote. Nessun pubblico ufficiale a presenziare, nessun avviso di rimozione lasciato nei giorni precedenti, nessun avviso lasciato per indicare dove poter ritirare le biciclette. Cittadini e passanti fanno commenti negativi esaltando le virtù della bicicletta. La domanda si ripresenta, ma in che c…o di città vivo?

Testimonianza #2

La mia bici era una di quelle asportate dall’Ama ieri pomeriggio, intorno alle 17. Alle 18,15, quando sono tornato a casa (maledetta la mattina che ho deciso di prendere il bus…), la centrale operativa dell’ama non sapeva nulla. I vigili (comune e municipio) neanche. il 113 men che meno, neanche l’ATAC. Vado di persona alla sottozona Ama Sant’ambrogio, al Ghetto, e parlo con 4 persone, tutti gentilissimi, che fanno le telefonate per me. Alle 19.30, finalmente, si viene a sapere che e’ stato il Nucleo Decoro Urbano.

Passa un’altra ora prima di riuscire a parlare con qualcuno che sappia qualcosa: al Comune (tramite 060606) nessuno sa nulla, i vigili per le rimozioni neanche. Solo alle 20.30, dopo aver parlato con una giornalista preavvertita che aveva parlato con la sala operativa Ama, riesco a sapere che le bici sono alla Vecchia Fiera di Roma, Padiglione 22, e si può andare
a prenderle anche subito. Il viaggio in autobus per arrivare li’ passa nei pensieri legati a: bici rovinata, gomme bucate, denunce da fare, e soprattutto al fatto che non è detto che io la ritrovi. Se qualcuno è passato li’, cosa gli ha impedito di prendere la mia invece del rottame che gli competeva? A questa domanda, la risposta della Sala Operativa Ama è stata: ci affidiamo alla buona educazione del cittadino.

La mia bici è lì, dò prima di entrare una descrizione dettagliata, ma poi la sorpresa: la bici è senza sella (SMP – TRK, 30€). Bestemmio in faccia alla signora, che mi dice: “magari e’ stata rubata prima, vede molte altre sono senza”. Io continuo a bestemmiarle in faccia, facendo presente che la mia bici aveva la sella. Chiedo di guardare dentro il furgoncino usato, e infatti sella e canotto sono li’, si erano sfilati nel trasporto. Questo per dare un’idea della delicatezza usata, visto che la sella era chiusa con brugola (non allentata) e che mi ci siedo sopra senza che si muova minimamente.

Inoltre, per quel che ho potuto notare, un’altra bici era stata un pò accartocciata dal trasporto, con parafango, portapacchi e cestino (posteriori) distrutti. A mia richiesta, mi viene negata la possibilità di leggere il fax che ha ordinato l’intervento, e mi viene solo detto: “citava motivi di sicurezza“.

La persone dell’Ama li’ sono state molto gentili, chiosando: “ma con tutto quello che c’avemo da fà, ma le pare che andavamo a prendere le bici? Io intanto ho due kriptoniti in meno“.

Oggi chiamero’ per avere gli estremi del documento che ha ordinato il furto.

Ovviamente: io la bici la lego li’ da un anno e mezzo, un marciapiede largo 9 metri, alle transenne che proteggono le rotaie del tram. Sfido chiunque a dire che sono pericolose. Medito anche se andare a sporgere denuncia.

Sullo stesso marciapiede, e nel marciapiede di fronte, ogni giorno ci sono auto e moto parcheggiate in chiara violazione ad ogni decoro urbano.

Testimonianza #3 La proposta

Se posso suggerire, bisognerebbe accettare la loro soluzione e rinunciare a legare le bici negli spazi “non autorizzati”. Si potrebbe cominciare ad entrare nei negozi con le biciclette (“…mi dispiace, ma non ci sono rastrelliere per legarla…”), si potrebbe continuare portando le biciclette dentro gli uffici (“…e mica posso lasciarla fuori, me la ruberebbero…”), andarci in classe, in ufficio, perfino a messa (chi ci va, pochi immagino) così da sensibilizzare sul problema un po’ tutti. Certo, è un lavoro lungo e dannoso per il fegato (anche il proprio), ma alla lunga darebbe i suoi risultati.
Enjoy Rome my friend!

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  1. Luca M
    16 Ottobre 2008 a 20:31 | #1

    In effetti…non posso fare altro che darti la piena solidariet?!

    Saluti

  2. gianfiorito
    16 Ottobre 2008 a 23:42 | #2

    A chi? io stavo col Suvve..

  3. 17 Ottobre 2008 a 12:47 | #3

    Pure se l’iniziativa ? stata drastica purtroppo i ciclisti erano dalla parte del torto.
    Forse sarebbe il caso di chiedere posti bici…

    Qualche anno fa in seguito alla chiusura del parcheggio aziendale e dell’impossibilit? di parcheggiare scooter e moto in strada (gli automobilisti non vedono di buon occhio le moto parcheggiate in strada) ne ovviamente sul marciapiedi inviammo una richiesta di posti moto al municipio e dopo un paio di mesi dalla richeista fu realizzato.

  4. Mauro
    17 Ottobre 2008 a 13:29 | #4

    @Bikediablo: puo’ pure essere che siamo dalla parte del torto. Ma se mi hanno ridato la bici senza un verbale, una contravvenzione e null’altro, che torto ho commesso? Quale norma ho violato? O siamo all’arbitrio totale del signore nostro assessore che quel giorno si e’ svegliato male?

  1. 6 Febbraio 2009 a 20:23 | #1