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No impact Family – I rifiuti

noimpactman
No Impact Man è un’iniziativa STUPENDA: una famiglia in piena New York sta tentando di azzerare l’impatto ambientale del suo vivere…scientificamente.

E’ qualcosa di cui avrei voluto parlare da tempo. Lo faccio ora prendendo spunto da un loro recente post (How we avoid making trash), che tratta di un aspetto importante: la produzione di rifiuti.

Degli approfondimenti sono in Cicli di vita e Bioeconomia.

Febraio 21 – Stage one was figuring out how to live without making garbage: no disposable products, no packaging, etc. Stage two was figuring out how to cause the least environmental impact with our food choices. Stage three is figuring out how to reduce our consumption to only what is necessary and how to do that sustainably. The whole thing gets harder and harder as we add each stage.

Ecco il post (nell’originale trovate i links).
Come evitiamo di fare i rifiuti

Nel caso siate nuovi al progetto dell’Uomo a Impatto Zero, dovete sapere che abbiamo suddiviso le nostre vite in sei “aree” ed abbiamo provato a vivere con un impatto minimo in ognuna di queste. Le sei aree sono: rifiuti (e come proviamo a non farne), produzione di carbonio dai trasporti (come non ne usiamo), consumo non-necessario (come non compriamo niente di nuovo), consumo sostenibile (come tutti i nostri alimenti vengono da un raggio di 250 miglia o meno), uso ridotto di energia (come non ne usiamo quasi nulla) ed uso sostenibile di acqua (come ci stiamo ancora provando).

Tutto questo può sembrare estremo, ma abbiamo scoperto che è possibile farlo senza sentirci privati di nulla, e forse è un modo per dire che c’è speranza di vivere sul pianeta senza distruggerlo. Ma non è il soggetto di questo post. Ecco una lista, in nessun ordine particolare, su come evitiamo di produrre rifiuti:

1. Niente soda nelle lattine (meno probabilità di sviluppare cancro da aspartame).
2. Niente acqua in bottiglie di plastica (onde mantenere intatte le nostre endocrine).
3. Niente caffé, né tazze usa e getta (per non soffrire dalla sonnolenza mattutina da mancanza di caffeina notturna)
4. Niente rasoi e lamette di plastica (sto organizzando il ritorno del rasoio a “L”).
5. Usando i prodotti non-gettabili dell’igiene femminile che vanno bene per le donne e sono buoni per il pianeta.
6. Niente alimenti indiani in contenitori monouso.
7. Niente alimenti italiani in contenitori monouso.
8. Niente alimenti cinesi in contenitori monouso.
9. Portando i nostri propri contenitori riutilizzabili ai take-away (salvo che ora stiamo mangiando locale in modo da questa voce non c’è più).
10. Ammettendo che a volte ci mancano i cibi indiani, italiani e cinesi.
11. Salterellando e festeggiando la perdita delle mie 20 libbre superflue poiché ho arrestato il consumo all’ingozzo dell’indiano, dell’italiano e del cinese da portar via.
12. Latte in bottiglie di vetro a rendere e riutilizzabili.
13. Acquistando per il miele e vegetali marinati ed altre merci in contenitori soltanto dai commercianti che li prenderanno indietro e li riutilizzeranno.
14. Riportando le scatole delle bacche e delle uova al mercato degli agricoltori per il riutilizzo.
15. Non usando sacchetti di plastica né di carta, ma i nostri propri sacchetti riutilizzabili quando si va in drogheria.
16. Annullando i nostri abbonamenti a giornali e riviste e leggendo in linea.
17. Mettendo un termine alla pubblicità nella buca delle lettere che uccide gli alberi.
18. Portando con me la mia “fichissima” bottiglia dell’acqua in vetro (che é un vaso trovato in discarica gratis).
19. Usando stracci per tantissime cose: soffiare il naso o asciugare le mie mani.
20. Pulendo le mie mani sui miei pantaloni invece di usare un tovagliolo di carta quando dimentico il mio panno.
21. Chiedendo gentilmente ai camerieri del ristorante di togliere tovaglioli, sottopiatti, tazze e contenitori di carta e di plastica dal tavolo.
22. Spiegando agli assistenti con un grande sorriso che ho fatto una scommessa niente-immondizia.
23. Lasciando ad assistenti una bella mancia per avere a che fare con la mia ossessivo-compulsiva, assurdità dello zero rifiuti, poiché non possono portare un grande sorriso in banca.
24. Fingendo che McDonalds e Burger King e tutti i loro imballaggi plastici e di carta non esistano nemmeno.
25. Non comprando caramelle, gomme, lollypops o gelati (neanche burro di arachide di Ben e Jerry in tazza) quando è confezionato individualmente.
26. Fabbricando da me i detersivi per la famiglia per evitare tutte le bottiglie di plastica usa e getta.
27. Usando il bicarbonato di sodio da un contenitore riciclabile per spazzolare i denti.
28. Usando il bicarbonato di sodio come deodorante per evitare i recipienti di plastica in cui il deodorante è tipicamente contenuto (costa poco e funziona bene).
29. Usando il bicarbonato di sodio per lo shampo per evitare le bottiglie di plastica.
30. Usando i sacchetti di plastica dei giornali degli altri per la cacca di Frankie (il cane).
31. Coltivando dei vermi in un bidone per compostare gli scarti alimentari che concimano la terra anziché aggiungere le tossine che si infiltrano nei materiali di scarto.
32. Usando pannolini di cotone che Isabella (la figlia) ha gradito.
33. Non comprando nulla da gettare.
34. Non comprando nulla di imballato (e risparmiando soldi no comriamo niente che non sia di seconda mano).
35. Acquistando alimenti freschi, non imballati e all’ingrosso dai coltivatori locali.
36. Dimenticando alimenti preimballati e trasformati.
37. Essendo felici che il risultato otteniuto consiste nel mangiare alimenti anziché prodotti chimici.
38. Dando i nostri vestiti usati alle istituzioni di carità.
39. Offrendo i prodotti di cui non abbiamo bisogno su Freecycle invece di gettarli via.
40. Raccogliendo carta usata dai rifiuti altrui ed usando l’altro lato.
41. Usando vecchi vestiti come stracci per l’appartamento anziché i tovaglioli di carta.
42. Comunicando con humour che cosa stiamo facendo perché diminuire i rifiuti è una prima azione concreta che conduce ad una migliore coscienza ambientale.

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