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Archivio per la categoria ‘petrolio’

Petrolio a 140

16 Giugno 2008 Nessun commento

E’ forse il momento della verit?: l’Arabia Saudita giura che aumenter? di 200.000 barili al giorno la produzione (dopo averla gi? aumentata di 300.000 a maggio), ma basta un incendio nella piattaforma di Oseberg nel Mare del Nord per portare i futures sul barile a 139,89.

Nel frattempo guardatevi la presentazione di Matt Simmons Quo vadis energy? (pdf), si capiscono alcuni fondamentali…

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Petrolio – Picco dei prezzi o delle quantità?

12 Giugno 2008 Nessun commento

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Esistono due scuole di pensiero per spiegare il petrolio a 120 130 dollari al barile. La prima imputa ai mancati investimenti ed alle speculazioni sui mercati l’attuale record del prezzo; la seconda ritiene che non si tratti di limiti tecnico-economici ma fisici, poiché i pozzi “facili” sono in via di esaurimento e l’offerta si sta avviando ad una fase di declino.

A fine aprile 2008 il prezzo del greggio ha raggiunto la soglia dei 120 dollari al barile. Le ripercussioni dei continui rincari del petrolio sull’andamento dell’inflazione e sulla crescita economica sono causa di preoccupazione diffusa, poiché il costo del petrolio incide sui costi di produzione di tutte le merci: direttamente, come materia prima nei processi produttivi e, indirettamente, attraverso il costo dell’elettricità.

Graf01

Negli ultimi anni, si è sviluppata una domanda supplementare di petrolio (Cina, India e Brasile in primis) che “brucia” rapidamente la produzione proveniente da un sistema di raffinerie operante al massimo della capacità. Il mercato del petrolio si trova quindi in una fase di domanda tesa, cui si deve aggiungere il forte apprezzamento dell’euro sul dollaro statunitense. Il rapporto delle monete riflette lo stato dell’economia americana, di cui proprio il petrolio (oltre alla crisi dei mutui) potrebbe rappresentare uno dei fattori determinanti. La produzione statunitense di greggio, infatti, è in calo da anni e molti paesi produttori tendono a contrattare il proprio greggio in una valuta diversa da quella statunitense.

Due visioni contrapposte si fronteggiano per spiegare l’attuale prezzo dell’oro nero: la prima, sostenuta dal mondo delle compagnie petrolifere, dal Governo USA e dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, pone al centro del problema i meccanismi del mercato libero per la formazione del prezzo, spiegando il fenomeno con un mercato che, pur con riserve sufficienti, nell’attuale fase di tight demand è limitato dalla capacità di estrazione e raffinazione. La seconda, che basa la sua analisi sulla fisica e sulla geologia, evidenzia il progressivo esaurimento dei principali giacimenti e si sofferma sulla crescente scarsità di risorse cui i principali paesi industrializzati dovrebbero iniziare a far fronte senza indugio.

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Il petrolio all’industria e le rinnovabili per le famiglie

12 Giugno 2008 Nessun commento

fallen_season

Con l’energia che diventa scarsa si pone il problema di un uso più razionale. Meglio usarla per produrre, diranno i produttori…Su questo tema è interessante l’intervento del presidente di Iberdrola, che propone una scenario in cui l’energia (e le componenti chimiche) del petrolio vengano riservato all’industria, mentre i consumi del settore residenziale potrebbero essere soddisfatti dalle fonti rinnovabili, accompagnandosi a elettrodomestici ad alta efficienza, isolamento termico, parsmonia eccetera.

Sono abbastanza d’accordo, salvo un punto: la mobilità di persone e merci. Penso che la rete elettrica, alimentata dalle centrali tradizionali, debba servire a sostenere i trasporti elettrici su rotaia. E’ un punto essenziale che lo Stato sostenga il trasporto pubblico in energia ed infrastrutture.

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Il petrolio mette la retromarcia alla globalizzazione

11 Giugno 2008 Nessun commento

BP_stats2008

La produzione di petrolio nel mondo è ferma a 85 milioni di barili al giorno. A dirlo non sono quei cattivoni dell’Energy Watch Group (vedi) ma BP (beyond/British Petroleum) nel nuovo Statistical Review of World Energy 2008, sempre citato per i dati storici su produzione/consumi/prezzi nei paesi del mondo.

Mbe?

C’è la conferma che la produzione ristagna e che il prezzo attuale non è dovuto a speculazione finanziaria o alle tensioni geopolitiche ma ad una offerta insufficiente a soddisfare la domanda (Bloomberg). Infatti il prezzo è salito di 2$/barile.

Non è la fine del petrolio, ma di quello a 10$/barile (vedi), un bel casino per i manager della globalizzazione a cui piace spostare merci, persone e molta immondizia in giro.

Certo, prezzo alto vuol dire che conviene ai texani tirare fuori i loro sgoccioli, ma anche che la produzione cinese raddoppia quando arriva in Europa o in California. Meno merci in giro. Tante cose inutili in meno in giro.

Finisce una grosso e vecchio trucco dell’economia: il valore aggiunto del muovere le cose, tutto andato (finora) a scapito del valore aggiunto del LAVORO.

Il pachino dalla Sicilia, le fragoline dalla Spagna, le arance tutto l’anno, le cipolle dalla Nuova Zelanda, costa sempre di più farle arrivare lucidateincellofanatesottoazoto sul bancone del supermercato sempreapertocoifrighiapalla. Per non parlare delle tonnellate d’acqua che viaggiano sui furgoni, invece che nei tubi!!

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IEA: il costo del dimezzamento della CO2

L'IEA ha stimato quanto e come dimezzare le emissioni, servir�?Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia (IEA), il dimezzamento delle emissioni di gas effetto serra entro il 2050 potrebbe costare 45 trilioni di dollari (45.000 miliardi); la spesa dovrebbe essere di 100/200 miliardi di dollari annui nel prossimo decennio, per salire a 1000/2000 miliardi dal 2030 in poi. Il rapporto, prodotto su richiesta dagli stati del G8, dall’agenzia parigina serve anche a determinare anche quali innovazioni tecnologiche siano necessarie per realizzare tale obiettivo.

Energy Technology Perspectives è stato commissionato 3 anni fa e quantifica in 25 centrali a gas e 35 a carbone cui applicare il sequestro del carbonio emesso (che arriverebbe a costare tra i 200 e 500$ la tonnellata), l’impegno annuale per il dimezzamento delle emissioni. Nel mondo, inoltre, si dovrebbero istallare circa 17.500 turbine eoliche e 32 centrali nucleari ogni anno.

Il direttore dell’Agenzia, Nobuo Tanaka, coerentemente con l’incipit del comunicato stampa – Ora o mai più – ha detto:

“Richiederemo l’adozione immediata di politiche per una transizione tecnologica senza precedenti”

Appare, dunque, sempre più evidente che la riduzione delle emissioni richiederà una rivoluzione energetica globale del modo di produrre ed usare l’energia. Il rapporto è stato presentato ai Ministri dell’Energia ad Aomori e servirà da base di discussione al prossimo vertice G8 di Hokkaido, il 7 luglio prossimo.

Via | IEA, Reuters
Foto | Fangars
Presentazione IEA (pdf 19 pag)

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Scenari Shell al 2050: Scramble and Blueprints

Ne avevamo parlato altrove ne I due scenari della Shell di fine gennaio,

Il sottotitolo Scramble and Blueprints – “competizione e pianificazione” – eccolo: Shell Energy Scenarios to 2050.

Breve storia di Petroconsultants

Frequentando questo sito si cerca di rimanere aggiornati su alcuni argomenti “scomodi”, quali il picco del petrolio. E’ di particolare interesse la pubblicazione sul sito di ASPO di un breve testo, The first ever oil database, the history of Petroconsultants, che racconta la storia della società Petroconsultants di Ginevra.

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Petrolio al massimo (per ora)

27 Febbraio 2008 Nessun commento

L’allarme ? diffuso: i 100 dollari al barile non sembrano un picco del prezzo, che sale ancora.

Ma a noi interessa la benzina in euro, no?

Iniziamo dal petrolio europeo in soldi europei. Ecco dunque un grafico..

Brent_20febbraio?$

segue..

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Petrolio a 96 $

19 Febbraio 2008 1 commento

Frankfurt am Main

Lo so, sono solo 65 miseri euro. E’ questo freddo che richiede il caldo, ma, tra tre mesi e soprattutto quest’estate, il caldo chiamerà le macchine col condizionatore. Per uscire, fuggire, sentirsi liberi, non avere pensieri, anzi non pensare proprio.

Non se ne esce..non così.

Pensate al voto, italianiii.

Via Bloomberg
Foto Robert Wohlgemuth

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Previsione mondiale di petrolio, febbraio 2008

17 Febbraio 2008 Nessun commento

Previsione mondiale di petrolio, Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti inclusi Aggiornamento a febbraio 2008

Pappagallo

Panem tamquam cenerem manducabant. Giordano Bruno

Sintesi

1 La produzione totale di liquidi (Graf 1) resta su un plateau di picco dal 2006 e si prevede una discesa dal picco nel 2009. Un numero crescente di esperti di petrolio prevedono dei plateaux di picco produttivo per il futuro. Secondo l’Agenzia Mondiale dell’Energia (IEA), il picco di produzione (“record” in vigore) è di 87.2 milioni di barili al giorno, registrato a gennaio 2008. Fino a quando la domanda continua a crescere anche i prezzi lo faranno.

2 Le previsioni per la produzione di greggio e condensati (C&C) mantengono il picco del 2005 (Graf 2). Le previsioni al 2100 mostrano un declino della produzione di C&C secondo un metodo bottom-up che copre dal 2008 al 2012 (Graf 3). La previsione mostra un leggero declino dal 2009, seguito da un tasso di decrescita del 3% l’anno dal 2012.

3 Il tasso mondiale di giacimenti scoperti ha avuto il suo picco nel 1965 (Graf 4) e la produzione ha superato le scoperte ogni anno dalla metà degli anni ’80. Il tasso di scoperta dei mega-giacimenti ha raggiunto il picco nella metà degli anni ’60 (Graf 5). Il lasso di tempo intercorso tra il picco delle scoperte nel 1965 e quello della produzione di petrolio del 2005 di 40 anni è simile ai 42 anni intercorsi negli USA Lower 48 (Graf 6), nell’analisi di Campbell.

4 Le revisioni della produzione mondiale di C&C per ottobre e novembre 2007 (Graf 7 ed 8) mostrano un declino significativo per Messico, Mare del Nord e l’Arabia Saudita ed un aumento significativo per Russia, Azerbaijan ed Angola. Poichè la Russia appare su un plateau di produzione e l’Arabia Saudita, il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti hanno probabilmente il picco produttivo, la produzione mondiale di C&C continuerà lentamente a scendere.

5 L’Arabia Saudita mantiene il picco del 2005 per C&C (Graf 10), riflettendo il picco mondiale (Graf 2). La produzione Saudita di C&C è scesa a 9,0 mbg, 0,6 mbg in meno dei 9,6 mbd del 2005 (Grafs 9 e 10).

6 Il Kuwait mantiene il suo picco minore del 2006 nel C&C (Graf 12). La produzione di C&C del Kuwait è oggi scesa a 2,5 mbg, meno che nel 2006. Esiste una forte probabilità che il Kuwait abbia passato il suo picco minore del 2006 peak (Graf 11 e 12). Il picco maggiore del Kuwait è stato 3,3 mbg nel 1972.

7 Gli Emirati Arabi Uniti mantengono il picco del 2006 per C&C (Graf 14). La produzione di C&C degli Emirati Arabi Uniti è scesa a 2,6 mbd, aggiustando i dati per la manutenzione, appena inferiore al picco del 2006. Esiste una forte probabilità che gli Emirati abbiano passato il picco nel 2006 (Grafs 13 e 14).

8 Per la produzione mondiale di gas naturale liquidi da raffinazione si prevede un incremento dovuto ai nuovi progetti in area OPEC (Graf 15). La produzione mondiale di etanolo ed altri liquidi (XTL) dovrebbe raddoppiare nel 2012 (Graf 16). Per i guadagni della raffinazione si previsti un declino a partire dal 2012 (Graf 17).

Via The Oil Drum.

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Bush al Re: “Maestà, il petrolio è troppo caro!”

15 Gennaio 2008 2 commenti

meraviglioso

Foto da fotocommunity.

Viene da ridere. Per non piangere.

George W “intende porre la questione a Re Abdullah nel loro incontro di questa sera in una tenda nel deserto” (vedi).

Vorrei tanto una web-candid-cam per vedere il falco da caccia del re gracchiare all’ospite venuto dal Texas: “Tu, infedele, bevitore di bourbon, forse dimentichi che sono i tuoi biglietti verdi che valgono sempre meno, mentre il nostro stanco mega-giacimento sta facendo tutto il possibile per far scorrazzare te e i tuoi compatrioti con gli Hummer!”

Aggiornamento

Pare che George abbia poi dichiarato:

Se non hanno petrolio addizionale da immettere sul mercato, è dura chiedere a qualcuno di fare qualcosa che non è in grado di fare.

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News 13 dicembre 07

13 Dicembre 2007 Nessun commento

Maxi multa al mondo dell’auto “Violazione dei limiti di CO2” ed il forum;

La 500 elettrica su TG Leonardo;

Piemonte, con il detersivo alla spina risparmiate 13,4 tonnellate di CO2;

Al Macchia Rossa, regali di Natale riciclati (Roma, Magliana);

Negli uffici italiani si consumano ogni anno 1,2 milioni di tonnellate di carta.

Henry Groppe: IEA to blame for $100 oil spike, l’esperto dice:

” l’IEA la responsabile per i prezzi attuali del petrolio. L’agenzia ha sbagliato a prevedere (set. 06) 1.8 milioni di barili al giorno in più dai paesi non-Opec nel 2007; l’Opec ha tagliato la produzione e gli altri hanno prodotto solo 0.5 Mbg.

Risultato: petrolio a 90$/barile.

Prezzo previsto: 65-85 $/bl fino al 2015.
PS Groppe non crede che l’Arabia Saudita sia vicina al picco: “the kingdom can maintain 8-9.5 mb/d for as long as two decades, and that it will also build a cushion of spare capacity. However he also believes global oil production will peak in 2008 because of steep declines elsewhere“.

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La scomparsa di Bakhtiari

26 Novembre 2007 Nessun commento

E’ scomparso Ali Samsam-Bakhtiari, vedi la notizia su Petrolio (1 e 2) ed ASPO.

Bakhtiari è stato un alto dirigente della National Iranian Oil Company e, una volta in pensione, ha elaborato dei modelli sulla produzione globale di petrolio (WOCAP) che confermavano il raggiungimento del picco del petrolio per il periodo 2005-2007.

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Picco, Oh! Picco…tra il dire ed il fare

7 Novembre 2007 6 commenti

Nubia_1963

Tutto pare coincidere:

– il report Crude Oil The Supply Outlook del 22 ottobre sulle quantità prodotte in diminuzione (a conferma delle previsioni di Campbell e Bernabé del 1998);

i prezzi che si infiammano (100 $/barile per l’Indonesiano Tapis, 95 il Brent);

– il capo economista dell’IEA, Faith Birol, che afferma: “Mi dispiace dirlo ma andiamo incontro a dei tempi difficili. Molti obiettivi sono stati prefissati ma poco è stato fatto. There is a lot of talk and no action“…ed il World Energy Outlook 2007 (con approfondimenti su Cina ed India) che spiega e non risolve il pessimismo di fondo.

– i dai dell’EIA che confermano la stabilizzazione della produzione mondiale;

Vediamo un po di dati:

La produzione mondiale annuale dal 1997:
Produzione_annuale

…ed i prezzi in dollari ed euro al litro dal 2003:

Brent_Prezzi�$

Siamo davvero sicuri che il problema sia il riscaldamento globale?

Notizie del 25 ottobre

25 Ottobre 2007 Nessun commento