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Cicli vitali 02 – L’acqua in bottiglia

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Foto da fotocommunity

Anche motivati dai contributi di Ecoalfabeta (1 e 2), continuiamo la serie dei Cicli Vitali tratta da l’Etat de la Planète.

I consumi di acqua in bottiglia aumentano del 12% l’anno e rappresentano una spesa di 35 miliardi di dollari, incoraggiati dai costi bassi, dalla comodità degli imballaggi e, in certe regioni dalle preoccupazioni relative alla qualità dell’acqua di rubinetto.

E’ bene ricordare che nessun sistema di produzione di acqua in bottiglia può essere efficace quanto i sistemi di distribuzione pubblici e, se l’acqua in bottiglia rappresenta una soluzione alle mancanze delle infrastrutture pubbliche, la risposta più efficace rimane la costruzione e l’ammodernamento di queste infrastrutture.

Le bottiglie in PET sono riciclabili interamente (valore “1” sul triangolo del riciclo), tuttavia nel 2002 negli Stati Uniti il 90% dei 14 miliardi di bottiglie vendute sono finite in discarica. La produzione e distribuzione delle bottiglie in PET provocano grandi quantità di inquinamento: 1 kg di PET, da cui si possono produrre 17 bottiglie da 1,5 litri, causa il rilascio di 40 grammi di idrocarburi, di 25 grammi di ossido di zolfo, 18 grammi di monossido di carbonio, 20 grammi di ossidi di azoto e ben 2,3 kg di anidride carbonica.

L’effetto della produzione sulla qualità dell’ambiente circostante ha spinto più regioni del Canada a vietare l’esportazione delle multinazionali delle bevande al fine di evitare le esternalità sia della produzione che del trasporto delle bottiglie.

L’acqua dolce esiste in tre forme:

  • L’acqua minerale naturale che contiene delle concentrazioni normali di minerali: negli USA, in media, 250 parti per milione di solidi disciolti, che l’opinione comune ritiene buoni per la salute ;
  • L’acqua di fonte, proveniente da sorgenti sotterranee, che non contiene sempre minerali;
  • L’acqua purificata, simile a quella del rubinetto, che può provenire da varie fonti, sia sotterranee che di superficie e vine trattata per essere resa potabile.

Queste tre varietà di acqua sono vendute i bottiglie di plastica di resina di polietilene tereftalato in cui l’Italia è ora il principale consumatore:

Il consumo medio pro capite, che nel 1988 era di 80 litri, nel 2003 si è più che raddoppiato passando a 182 litri, con un incremento pari al 115%. Da notare che nel resto dell’Europa occidentale si è passati da 50,2 litri, sempre nel 1988, ai 103 litri del 2002 con un incremento del 106%. (fonte Beverfood). Il Made in Italy detiene la posizione leader nel mercato mondiale con 177 imprese e 287 marchi, 11 miliardi di litri imbottigliati di cui 1 miliardo destinato all’esportazione (soprattutto in Canada e America). Calcolando in 0,50 euro il prezzo medio al litro, si ottiene un fatturato complessivo annuo di circa 5 miliardi e 500 milioni di euro pari a circa 11 mila miliardi di lire. Da Ares.

Ulteriori informazioni possono essere trovate nel contributo di Maurizio Pallante su Carta (Nov 05) e nella proposa di legge di Altraeconomia.

Aggiornamenti

L’acqua minerale è necessaria? , da Professor Echos

Perché l’acqua di rubinetto spesso sa di cloro?

Il gusto di cloro dell’acqua del rubinetto è dovuto all’uso di alcune municipalizzate dell’Ipoclorito di sodio NaClO3, al posto del Biossido si sodio ClO2 per disinfettarla.

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